Il Tempo passa ...


30 settembre 2007

Working Progress

Questo è il primo post che provo a inviare via mail.

Ho impostato Blogger per salvarlo come Bozza. Inserisco nel testo
anche gli elementi HTML per dei semplici link, tanto per vedere se
riesco a fare un lavoro decente.

Se anche la cosa non funzionerà come spero, lascerò il post immutato
(la prima volta).

In fondo, come dice il titolo del post, sono in un working progress.

Non ho idea di come io possa aggiungere delle etichette a questo post.
Direi che dovrei analizzare il codice dei post già scritti per vedere
se esiste il modo di indicarli, oppure si debba fare tutto dopo a
mano.

Visto che comincio a essere letto da un po' di persone, chiedo un
aiuto. Mi sapete indicare dei post o dei documenti per chiarire alcuni
dubbi?

<ul>
<li>E' possibile etichettare i post via mail su blogger?
<li>Esiste una Netiquette per quanto riguarda il link aoggetti su altri siti?
<li>Mi aiutate a capire il funzionamento dei permalink?
<li>Mi aiutate a capire il funzionamento dei ping e dei trackback?
<li>Dove trovo risorse per gestire al meglio i menu del blogger
(blogroll e altro)?
</ul>

Inoltre mi sto facendo dei problemi per quanto riguarda il linkare
risorse altrui (soprattutto immagini).
A volte è inevitabile (vedi post su ultime notizie) e spero che
indicare e ringraziare la fonte sia sufficiente (il dubbio lo ho
comunque).
Non penso che linkare roba da <a title="L'Enciclopedia su Internet"
href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale"_new">Wikipedia</a>
sia un problema. Ma per altre fonti il discorso è sicuramente diverso.

Credo che riderete leggendo questo post!

:)

Buon tutto!

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29 settembre 2007

Qualcosa di rosso...


Ieri ho indossato volentieri una maglia rossa, raccogliendo l'invito a partecipare di cui si parla in questo articolo di Punto Informatico.
Un articolo del giorno precedente aveva sottolineato l'importanza di Internet nella diffusione delle informazioni sulla situazione reale del paese asiatico.
Rete Internet come veicolo di libertà delle persone, attraverso la libertà e la pluralità di informazioni.

Internet che è stata censurata dal governo, riaperta per un paio di ore su web, limitatamente ai siti locali e aperta per la posta elettronica al mondo intero.
Per poi essere chiusa nuovamente, secondo questo articolo della Repubblica.

Spero solo che non sia stato un trucco per tracciare ed arrivare ad individuare coloro che mandano informazioni all'Estero allo scopo di arrestarli.

Con buona pace dei politici italiani che parlano di come sia utile censurare la rete e della corrente di pensiero che vuole essere illegittimi i sistemi per proteggere la propria privacy nella navigazione Internet.

Indossare qualcosa di rosso, per solidarietà con i monaci può sembrare inutile.

La notte fra il 26/9 e il 27/9 a Yangon è stato dichiarato il coprifuoco.
Per permettere il rastrellamento di centinaia di monaci che protestavano in città a causa dell'aumento dei prezzi dei beni di base.
Li hanno rinchiusi dentro uno stadio. Non si conosce la loro sorte.
Si parla di torture.

Ascoltate nel podcast di Caterpillar, trasmissione di Radio 2 Rai, che ha raccolto la testimonianza di un nostro connazionale per lavoro in Myanmar.
Puntata del 26/09/07.
Puntata del 27/09/07.

Non credo siano necessari ulteriori commenti.

Un sasso lanciato in uno stagno genera tante onde che si intersecano con mille altre, create dalla pioggia, dagli insetti, da tutto ciò che si muove nel mondo.

In attesa di un altro inutile intervento internazionale, credo sia bello e giusto dedicare un pensiero al giorno alle centinaia di vite in pericolo ora nel paese chiamato Myanmar.
Forse non è nulla. Forse è tutto.

Per questo anche oggi andrò in giro con la mia bella maglia rossa...

Ringrazio Repubblica per la foto di apertura del post, e la trasmissione Caterpillar per il podcast con la testimonianza di Italo.

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27 settembre 2007

Cominciare a capirci qualcosa ...


Oggi, obbligato a fare presenza fissa davanti ad un monitor, causa servizi da fornire de visu, ne ho approfittato per cercare di capire come far funzionare meglio questo *coso* che ho messo su.

Ho cercato un po' di materiale in giro, soprattutto per capire come far leggere un po' i miei pensieri scritti qui sopra.
Non che pretenda siano di interesse generale o particolarmente originali.
Ma sono miei (o con contributi di amici).
E spesso amo scrivere quando non so cosa pensare...

Ho trovato questo post di una nota Blogger Sistemista italica, DELyMyth.
Questo post è la recensione di un servizio che permette di capire chi legge cosa e da dove, nel proprio blog, ed è come mi pare di capire, basato su uno dei componenti fondamentali nelle tecnologie legate ai blog e al mondo 2.0:
il cazzillo ... ehmm il widget.

Il widget in questione è fornito da Criteo Widgets.
Mi sono registrato, ho seguito i form per la configurazione ed eccolo li che fa la sua bella mostra(spero) sulla sinistra in basso della pagina.

Vediamo se il cazzillo fa il suo dovere.

Anche se, appena installato, mi ha scombinato l'interfaccia del blog.
Non credo di avere sbagliato qualcosa io.
Il sito di accesso alle modifiche di Criteo mi è parso giù per un po' di tempo stamattina.
Quando è tornato su, anche la pagina è tornata a una normale visualizzazione.
Ma non posso essere sicuro che le due cose siano realmente in relazione.


Nel frattempo l'oggettino mi ha permesso di trovare il blog Traffyk con un post interessante, per capire come entrare in contatto con altri leggendo e facendosi leggere.

Appena penserò di avere capito meglio, scriverò qualcosa in merito.

Ringrazio DELyMyth e Traffyk per le preziose informazioni.
Ringrazio il sito Edicolaweb per l'immagine di un *coso* che in effetti è il Geode di Coso.

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26 settembre 2007

Gatti, Ministri ed elicotteri


Prendo spunto da una news letta su Yahoo!.

Questo è un paese ben strano.

Per amore del proprio gatto una coppia spende 10.000 € per portarlo da Roma in Sardegna.
La scusa è che il povero micio soffre i lunghi viaggi e non sopporta la nave.
I soldi sono della famiglia, che evidentemente è benestante.

Per amore del proprio figlio o, forse, per passione per la Formula uno, un Ministro spende 20.000 € per andare a vedere un Gran Premio.
La scusa è quella di rappresentare il Paese ad un evento sportivo...
I soldi sono dei cittadini.

Un dipendente pubblico, di quelli tanto considerati dal Prof. Ichino, per intenderci, guadagna in media fra i 15.000 e i 18.000 € al netto in un anno.

Sarà perché i dipendenti pubblici non possono permettersi l'elicottero che la Pubblica Amministrazione funziona così lentamente?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Ringrazio Yahoo! Notizie per la foto del gatto che apre il post, e l'Espresso on line per la foto dell'elicottero di Massimo Sestini.

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La vita è una corsa in bicicletta ...


Questo racconto è stato scritto la notte prima del funerale di mia madre, ai primi del 2004.
Tanto perché, ogni tanto, si viene colti dalla malinconia.


Mi preparo a quanto accadrà stamattina ricordando momenti belli di un mondo che a breve non sarà realmente più.
Sono le emozioni che ricordo di quando ho vissuto con serenità.

Anni fa, andavo d'estate in bicicletta con mio Padre, partendo da
Foglizzo.
Questa ridente località del Canavese era anche il luogo di nascita di mia Madre, nonché il ricettacolo della maggior parte dei miei parenti
da parte sua.

Tale pratica salutistica si svolgeva durante le ferie di mio padre ad
agosto, per un periodo fra i 15 e i 30 giorni all'anno, ogni anno.
Ovviamente, avendo mio Padre un forte spirito di famiglia, abbiamo
passato gli anni della mia infanzia e adolescenza sempre e solo li.
Questo fino ai miei 16 anni.
Poi il mondo cambiò ....

Ricordo la preparazione di queste "spedizioni" ciclistiche alla
scoperta dell'ignoto.
Almeno io così le vivevo fino ai miei 7 anni.

Ci alzavamo verso le 8.00 del mattino. Si faceva una colazione e si
ascoltava lo sceneggiato alla radio.
Era sempre interessante e li non c'era TV !!!
Così mi sono innamorato della radio, unico media che utilizzo regolarmente a oltre trenta anni di distanza.

Dopo colazione, su in bici e via!!!

Esistevano due percorsi di base, uno corto e uno lungo. Si sceglieva per uno o l'altro anche in base ad altre attività vacanziere.

Il giro corto era: Montanaro ( e la sua famosa casa dei fantasmi) - S. Benigno e ritorno a Foglizzo.
Il percorso era poco interessante in quanto tutta pianura. Un piattume
in mezzo a campi grano turco, mediamente.

Qui era la casa dei fantasmi che vedevamo passandoci davanti (li non ho
mai visto fantasmi, ma ho notato spesso strani rifiuti di plastica
cilindrici, ma all'epoca non capivo...).

L'unico interesse era la raccolta delle more selvatiche (EHI! Avevo 9 anni e per quanto precoce sto parlando di frutta e bacche selvatiche... Non capite male!).
Ricordo un estate nella quale abbiamo raccolto più di 5 kg di roba. Tre sacchi e mezzo da supermercato, di quelli grandi!
Quella volta il combattimento valoroso veniva fatto con le formiche rosse strenue bastioni di difesa dei rovi.
Ehmm. Pizzicano e bruciano con acido formico. Non era proprio uno scherzo.

Altra cosa di interesse era che si doveva passare un guado sul torrente Orco che aveva sempre almeno 20 cm acqua viva. Che se lo fai con la macchina ci ridi ma in bici non è uguale.
Poi i boschi di quella zona (dove spesso si andava a pescare) sono ricchi di tafani, schifidi mosconi dei cavalli che pungono dolorosamente. Tutto sommato si faceva poco questo giro perché più noioso.

Il giro lungo (il mio preferito) era: Montalenghe - S.Giorgio - S. Giusto - Foglizzo
Preferivo questo percorso perché per i 7 km previsti per arrivare a Montalenghe in realtà ci si muoveva su un falso piano.

Il risultato era che, svoltando per raggiungere S. Giorgio, ci si trovava
di fronte a quasi 2 km di strada in "forte" discesa dove invece di essere in bici ti pareva di essere in motocicletta (e si andava "veramente" forte ) e avevi 5 minuti di corsa che ti ripagavano di un ora di pedalate!

Di solito arrivati a S. Giorgio si proseguiva direttamente per S.Giusto (a 3 km) dove di regola si faceva almeno una sosta per qualcosa da bere o un gelato.
Se si programmavano spedizioni di pesca nel pomeriggio, si compravano i "gianin" detti cagnotti ovvero le larve di mosca carnaria, leccornia per molte specie ittiche della zona (e disastro ambientale ma vabbe ..... parlo degli anni a cavallo fra la fine dei '70 e gli anni '80).

Poi 6 km di ritorno a Foglizzo.

L'ultimo tratto terminava in una salita che portava a passare il cavalcavia dell'autostrada.
Normalmente la cosa finiva in un pranzo con fame da lupi!

Ricordo, in una volta di tutto quel periodo, un impresa veramente epica. Immaginate di essere in cima ad un cavalcavia. La curva verso destra della discesa è dolce all'inizio ma la pendenza declina rapidamente. Il risultato di questa combinazione di solito è che se vuoi fare una bella discesa in velocità devi imprimere molte pedalate veloci subito per acquisire velocità, ma poi anche se la curva è dolce ti trovi a prendere troppa velocità per via della pendenza.

E ti rovini il divertimento perché "pieghi troppo" e istintivamente freni. E poi devi pedalare, cosa stupida in discesa.

Ero bambino e mio padre usava una bicicletta da donna (come tutti i cittadini ignorava la derisione dei paesani, anche perché non la capiva) dietro vi era un sellino dove stavo io fino a circa i miei 10 anni (forse meno, perché si sa che a 10 anni uno può guidare una bici da solo.... come pensano tutti i bimbi).

Al ritorno del giro lungo in una giornata di sole e vento a favore mio Padre provò l'impresa.

Dovete sapere che dal punto iniziale della discesa sul cavalcavia al portone di casa che una volta ospitava mia nonna ci sono circa 500 metri. Alla fine della discesa dal cavalcavia vi è un lungo rettilineo di almeno 200 metri.
Alla fine di questo una curva secca a destra di 90 gradi e almeno altri 50 metri di rettilineo per arrivare al portone di metallo del cortile della casa coloniale di mia nonna.

Impossibile non pedalare.

Ebbene, che ci crediate o no, quella mattina il sole era benevolo è il vento a favore anche se leggero.

Mio Padre diede un unica pedalata, una follia senza accelerazione, pensai io bimbo dietro di Lui.

Ma la curva dolce accetto l'impulso e gentilmente restituì grazie alla pendenza una bella velocità.
Una gran bella velocità aiutata dal vento!

Ricordo ancora la curva verso destra alla fine del rettilineo dove tutte le nostre speranze si sarebbero infrante, impossibile non frenare nel caso di arrivo di altri mezzi o anche solo per abitudine e prudenza.

Ma no!

Mio Padre non frena, e non arrivano auto.
E li abbiamo fatto il massimo in due! La velocità era bassa ma il vento cambio per pochi secondi e piegammo come se fossimo una moto a rischio di cadere!

Ricordo ancora come ho trattenuto il respiro convinto come ero che saremmo caduti!

E invece no! Il giorno dell'impresa era giunto! Arrivammo di fronte al portone lentissimamente ma la ruota lo tocco!

Eravamo i campioni! Cinquecento metri di discesa libera con una sola pedalata!

Ero felice! Correvo negli ultimi giorni che mi vedevano bimbo, con mio Padre soddisfatto per l'impresa.
Mangiai come un lupo e fui contento per tutto il resto della vacanza.

Ricordo tutto questo ora, a poca distanza dal momento che segnerà la fine di un epoca per me.

In questo momento non ci sono parole ne lacrime a sufficienza. Tutto è andato e rimane solo nella mia memoria.

Queste sono solo poche schegge di quei momenti nei quali sono stato sereno, e, da bimbo, felice.

Quando non sarò, come mio Padre prima e mia Madre ora, niente rimarrà.

Scrivo dell'emozione. Spero che ne rimanga traccia, nel nostro mondo fatto di impermanenza.


Ringrazio it.wikipedia per il link all'immagine all'inizio del post.

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25 settembre 2007

L'email e l'Abaco (2)


Questo è il seguito del racconto, che una mia amica residente in Russia, mi ha cortesemente inviato.
Lo stile è quello dei racconti BOFH resi recentemente famosi da Davide Bianchi.

Dovevo ricevere il testo di alcuni documenti per una traduzione dall'Ufficio Centrale delle Dogane di un importante città russa.
Dopo l'odissea per riuscire a ricevere una mail mi attendo di tutto da funz_luser.

Andando a dormire stanotte ho spento il cellulare.
Avevo intuito che il deficiente mi avrebbe chiamato per qualche malinteso.
Mi sono svegliata alle 10.20 e ho acceso il cellulare.
Puntuale come previsto. Mi ha chiamato cinque volte a partire dalle 9.00 del mattino.
Prima di riuscire a entrare in bagno, eccolo lì che chiama un altra volta.

funz_luser) Buon giorno, La sto chiamando da questa mattina però aveva il cellulare spento.

io) Ero ad una riunione importante (per non spiegare che ho un'orario "vagante" come si dice da noi).

funz_luser) Come faccio ad avere i documenti tradotti?

io) (Preoccupata) Non li ha ricevuti?

funz_luser) Certo che no.

io) (Tremendo sospetto...)Ma li ho mandati ieri sera!

funz_luser) Come potevo sapere se li ha mandati o no, se prima non riuscivo a contattarla?

io) Non aveva bisogno di contattarmi, doveva solo guardare la posta. Mi ha detto di aver bisogno di questi documenti entro la mattinata di oggi. E Le ho promesso che sarebbero stati pronti per questa mattina.

funz_luser) Come faccio a sapere dove sono?

io) Guardi la posta o, meglio ancora, (visto che sei deficiente – detto fra me e me) chieda qualcuno che sa consultare la posta elettronica, di guardarla.

funz_luser) E come si fa?

io) (Ma allora al posto del cervello hai una pigna secca, sepolta nel cemento!) Si rivolga per favore al collega che L'ha aiutata a mandarmi i documenti ieri. Glielo farà vedere. Purtroppo non ho tempo per spiegarglielo adesso... (tanto non capiresti una mazza e io sono già in ritardo).

funz_luser) Ma come farà il mio collega a sapere dove sono?

io) Li ho mandati al suo indirizzo di posta elettronica.

funz_luser) A quale indirizzo?

io) (Al limite della crisi isterica) All'indirizzo di posta elettronica che avete usato Voi per mandare i documenti a me.

funz_luser) Vuole dire che sono gia' li'?

io) Esattamente.

funz_luser) Ma Lei come è venuta a sapere di questo indirizzo? Non lo so neanch'io!

io) (Esplodendo come una supernova) PERCHE' SI VEDE OGNI VOLTA,IN OGNI MAIL! SEMPRE!

funz_luser) Mi scusi, però forse non ho capito qualcosa, chiedo ancora una volta: vuole dire che i documenti sono già qui???

io) (Sgomenta) Sono al indirizzo della posta elettronica del suo collega. E da ieri sera che sono lì.

funz_luser) Ne e' sicura?

io) (Sconsolata) La copia a me e' arrivata.

funz_luser) Quale copia?

io) Quando si tratta di documenti di lavoro mi mando sempre una BCC.

funz_luser) Cosa??

io) Copia carbone nascosta.

funz_luser) Ma Lei lavora con la stessa macchina, che senso c'è nel mandare una copia a se stessi, se i documenti sono già nella Sua macchina.
Come fa a distinguere i documenti scritti dalla copia mandata se il testo e' identico?
Forse non e' la copia arrivata ma il testo scritto da Lei che e' rimasto nella macchina.

A questo punto non avevo scelta. Dovevo mordermi il dito per non ridere.

io) Per favore, chieda al suo collega di controllare la posta, Le assicuro che i documenti sono arrivati.
Purtroppo non ho tempo ora per spiegarle queste cose (comprati un libro for dummies e vaff...).


So già che fra un po' avrò a che fare di nuovo con Lui.

Quasi sicuramente il procuratore gli dirà di rifare tutti i documenti per l'ennesima volta.

E il deficiente mi chiamerà ancora. Meno male, il telefono, almeno quello, lo sa usare.

L'immagine del telefono in apertura del post è presa da www.storiadimilano.it che ringrazio.

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20 settembre 2007

E' tempo di Frattinizzazione - Censurare Internet


Prendo spunto da un interessante articolo di Punto Informatico, per una breve riflessione su censura e cultura tecnologica.

Avevo citato in un altro post un altro articolo di PI che, in riferimento a un comunicato di ALCEI, sottolineava le problematiche sottese alla censura delle parole o delle frasi che le contengono, nei motori di ricerca.

Preoccupazione reale visto quanto il Commissario Europeo Franco Frattini si ripropone di fare in merito, come sistema per aumentare la sicurezza anti terrorismo.

Non intendo scrivere dei pistolotti in merito. E' evidente che se anche su Internet si trovasse un progetto preciso su come realizzare una bomba atomica, l'informazione, di per se, non costituirebbe un problema. Non so voi, ma io non ho i soldi e lo spazio in giardino per costruirmi delle centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, ne ho la possibilità di estrarre uranio grezzo da sotto l'orto ...

Ma i problemi relativi all'applicazione estesa di un sistema censorio su Internet sarebbero enormi.

E qualcuno lo ha sottolineato con molta ironia, scrivendo un bel programmino in javascript, che applica la censura a "pecette" sulle parole proibite, proprio sul discorso di Commissario Europeo!

Gli esempi li potete vedere qui in tedesco e francese.

In attesa di una versione localizzata in italiano, tanto per farsi quattro risate, poniamoci il problema di quanta ignoranza, intesa come totale assenza di cultura, ci possa essere dietro a una proposta di censura del genere.

O, forse, vi è anche la consapevolezza che la rete, come in una canzone di Daniele Silvestri, libera gli schiavi invece di incatenarli secondo le logiche del potere del mercato e dei cartelli economici...

L'unico miracolo politico riuscito in questo secolo
e avere fatto in modo che gli schiavi si parlassero
si assomigliassero
perché così faceva comodo per il mercato unico e libero.

(cit. Testo Kunta Kinte, Album Livre trânsito, Daniele Silvestri, 2004)

Almeno fino a quando ci sarà consentito di scrivere e parlare.

E questa censura, che puzza di paura, il potere la desidera tanto, vedi la campagna mediatica che in questi giorni viene fatta contro Beppe Grillo.

O forse, mi faccio troppe paranoie in stile teoria del complotto.

Franco Frattini è già muto sul web, visto lo stato attuale di sito in costruzione, al momento in cui scrivo.
Ma anche quando fosse costruito e a punto, cosa comunicherebbe un sito del genere?

Si spera solo che stando in silenzio nella sua ignoranza del web, il Commissario Europeo arrivi anche al silenzio a Bruxelles.

Sarebbe la cosa migliore.

Non credo che cambierà molto. Questo, in fondo, è il migliore dei mondi possibili, no?


Ringrazio wikipedia per il link alla foto che rappresenta una porzione di Internet, e il blog di Ivan Grilli dal quale ho tratto la citazione del testo di Kunta Kinte.

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19 settembre 2007

L'Email e l'Abaco



Questo è un racconto, giuntomi via mail da una mia amica residente in Russia, e riguarda il digital divide in quel Paese.
La cosa è realmente accaduta.
Ma non facciamo i grossi, che qui, in Italia, non siamo messi poi troppo meglio...
Lo stile è quello dei racconti BOFH resi recentemente famosi da Davide Bianchi.

Dovevo ricevere il testo di alcuni documenti per una traduzione dall'Ufficio Centrale delle Dogane di un importante città russa.
Sono a casa stanca, aspetto da tempo questo materiale che mi toccherà rifare per la terza volta. E sono nervosa.
Arriva la telefonata di un funzionario che mi dice di non avere il computer e quindi di non poter mandare il testo via mail, ma solo via fax. Questo è il resoconto della telefonata stessa con il funzionario, da ora in poi funz_luser.

Come? Ma in che diavolo di posto vivo se non posso ricevere un documento via posta elettronica nel 2007 - mi domando?

io) Non credo che Lei non abbia un computer a disposizione, il problema è vostro e non mio. Attualmente mi trovo in un posto dove non ho un fax a portata di mano (infatti ero a letto).

funz_luser) Vedo cosa posso fare, vado a cercare un computer.

io) Ma non credo che nell'ufficio centrale della dogana non ci sia un computer disponibile!

funz_luser) Purtroppo e' così. Buon giorno.

Lui mette giù, io impreco.
Dopo mezz'ora squilla di nuovo il telefono:

funz_luser) Glielo ho mandato, ma il file e' stato messo in attesa.

io) Cosa significa??? (cosa diavolo vuol dire in attesa? Mi devi mandare una semplice mail con un documento da 100 kB allegato!)

funz_luser) La sua casella e' strapiena e il file e' stato messo dal provider in
attesa.

io) Senta, ho svuotato la mia casella ieri, non può essere strapiena, e
poi Yandex e l'unico provider russo che non limita le caselle. Inoltre, oggi mi e' arrivata tutta la posta. In ogni caso adesso controllo di nuovo.

Gli sbatto il telefono in faccia e provo a connettermi via modem (si, qui l'adsl, ammesso che sia disponibile, ha dei costi proibitivi).

Non arriva una beneamata mazza di niente da quell'ufficio.

Cinque minuti dopo:

funz_luser) Ha controllato?

io) Si, certo, non e' arrivata la Sua mail, tutte le altre invece si', e la casella non e' per niente piena.

funz_luser) Rifaccio ancora.


Quindici minuti dopo:


funz_luser) Stavolta il file e' stato inviato senza problemi.

io) Adesso guardo.

Butta giù il telefono, stacca cavo del telefono, attacca cavo al modem, connetti ...

Non è arrivato niente.

Chiamo io furibonda:

io) Non ho ricevuto nulla. Non capisco perché.

funz_luser) Glielo ho detto che e' sempre meglio usare il fax. Lei ha dei problemi con la posta elettronica.

io) (Inviperita e aggressiva come una tigre dentro uno sciame di vespe impazzite) - I problemi sono Suoi, oggi mi e' arrivata posta da tutto il mondo!!!

funz_luser) Rifaccio.

Cinque minuti dopo:

funz_luser) E' arrivato?


io) No. E non capisco come mai non riesce a inviarmelo. Il computer che usa funziona bene?

funz_luser) Non ne ho la minima idea. E' la seconda o terza volta nella mia vita che sono stato costretto ad accenderlo.

Fetente! Lo hai sempre avuto sulla scrivania un computer e invece dicevi di non averlo!!!

funz_luser) Il fax lo so usare dal periodo sovietico cosi' quando devo spedire dei documenti uso questo modo. E' sempre più sicuro della posta elettronica! Vede cosa sta succedendo ora? Con il fax il testo sarebbe arrivato da tempo, vede come funziona male la posta elettronica?

io) (Incredula) Mi scusi ma e' Lei a non saperla usare.

funz_luser) Perché devo saper usare il computer? Ho lavorato tanti anni senza questo schifo.

io) (Pensando, deficiente perché è il 2007!) Ma adesso come lavora? Ha tanti documenti da gestire...

funz_luser) Li ho sempre gestiti con la penna in mano.

io) E chi ha scritto tutto quello che devo tradurre?

funz_luser) Io scrivo con la penna, poi il mio collega che sa usare il computer riscrive tutto.

io) (Inorridita) Quanto tempo perdete invano!

funz_luser) Non lo perdiamo, è un modo ottimo, riscrivendo due volte ci si
accorge meglio di errori possibili fatti nel corso di lavoro.

io) (Pensando al correttore ortografico ...) Allora perché non ha chiesto al suo collega di mandare il file?

funz_luser) Purtroppo è in ferie. Ora vado a cercare qualcuno che lo sappia
fare. Vede quanto tempo mi sta facendo perdere? Sono occupatissimo! Ecco un
bell'esempio quanto tempo fa perdere il computer e quanto e' inaffidabile paragonato con il fax!

A giudicare dal fatto che 10 minuti dopo il file è arrivato, il deficiente è riuscito a trovare aiuto da qualche parte.
Perché mi sorprendo ancora quando leggo cosa diavolo scrivono e quale senso dovrebbe avere il testo?

E per questo in ogni negozio c'è sempre l'abaco(1) alla cassa.

Nota
(1) Quando sono stato in Russia, anni fa, ho notato che nei negozi al posto della cassa elettronica, o della calcolatrice a nastro, per fare i conti, veniva utilizzato un grosso abaco.
(2) L'immagine di intestazione è stata linkata da www.racine.ra.it, che ringrazio.

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17 settembre 2007

Notte Bianca a Genova

15 settembre 2007. Sabato sera al Porto Antico.

Genova cerca di animarsi attraverso la trovata della Notte Bianca, *tirandosela* da grande città.

La notte bianca numero zero a novembre mi aveva disgustato. Tanto casino e disorganizzazione.
A partire dalla mancanza di mezzi pubblici la sera con ritorno a casa (imbufalito) in 2 ore e mezza ...

Questa volta sono previsti un sacco di attività: Museo del Mare e Acquario aperti; concerti e spettacoli; negozi aperti a Genova di notte per la manifestazione, cosa che ha già del miracoloso, oltre che venditori di qualsiasi cosa, sparsi per l'area compresa fra Piazza De Ferrari, passando dal Centro Storico per arrivare all'Expo.

Si parte alle 21.00. Alla fermata dell'autobus comincio a pensare che non saranno rose e fiori.
Passano diversi autobus sui quali salire è semplicemente impossibile.
La gente alla fermata è nelle quantità dell'ora di punta quando si torna dal lavoro in un giorno feriale.
Infine dopo un viaggio stipati come le acciughe salate si arriva davanti alla goletta del film Pirati ancorata al porto.

Via Cantore ore 21

Dopo una breve passeggiata, passando davanti a un sosia di Jack Sparrow, arriviamo alla cosidetta chiatta sul mare; in pratica hanno montato un palco su una grossa chiatta a circa 20, 25 metri dal bordo del molo davanti al Bigo.

Dal tipo di illuminazione retro palco capisco immediatamente che non farò delle belle foto con il mio fedele Nokia 6630 (perché ci ostiniamo a far fare mestieri diversi alle cose ... un telefono dovrebbe fare il telefono, no?).

Palco durante il DJ Set

Comunque è presto per i concerti e sul palco è avviato un discreto DJ Set.
Mentre la Signorina che mi accompagna si scatena nel ballo, assieme a molti altre persone presenti, cerco di capire se c'è un modo per fare delle foto decenti. Dopo 15 minuti rinuncio definitivamente.

Si attende l'inizio della serata, presentata da Luca e Paolo, che in attesa dell'arrivo del Sindaco Marta Vincenzi con la chitarra di Luigi Tenco.
Luca e Paolo scherzano e prendono in giro la scelta di mettere il palco così distante dal pubblico.
Prendono in giro anche il Sindaco che dovrebbe arrivare in barca.
Così infatti accade, anche se non si capisce per quale motivo arrivare in barca per poi salire dal retro del palco (battuta del Paolo al Sindaco in merito: "... belin, se per questo ci poteva arrivare anche con l'uno sbarrato!").

In ogni caso finalmente ha inizio la serie di concerti. Il primo ad esibirsi è Vittorio De Scalzi dei New Trolls che esegue alcuni brani di Fabrizio De Andrè, il più sentito dal pubblico indubbiamente è stato Crêuza de mä.
Assieme a De Scalzi si è esibito in accompagnamento e in un pezzo a solo, un quartetto composto da due violini, un contrabbasso e un flauto traverso, i Gnu Quartet, con un arrangiamento musicale di brani di De Andrè veramente stupendo.

A seguire è arrivata la PFM - Premiata Forneria Marconi, con una serie di brani di De Andrè, uno su tutti lo stupendo Il Testamento di Tito, in memoria della florida collaborazione con il Cantautore genovese. Dopo una serie di brani del repertorio proprio della PFM, alcuni suonati con gli Gnu Quartet, gran finale con un Franz Di Cioccio potente animale da palcoscenico e un Franco Mussida più poetico che mai.

Franz Di Cioccio su Maxi Schermo

L'immagine ripresa da un maxi schermo non fa onore all'impegno e alla tensione interpretativa del buon Franz.

Un finale che vede Franz, Luca e Paolo cantare e ballare sul palco.

Non mi ricordavo un concerto così coinvolgente da anni!

Finito il concerto della PFM cerchiamo di goderci i fuochi artificiali da un altra posizione, ma questa si rivela subito una cattiva idea.
Lo spettacolo è stato pensato per essere visto davanti al palco sulla chiatta. Chi si trova di lato dalla parte degli ex Magazzini del Cotone per intenderci vede poco o nulla.

Fuochi dal lato magazzini del cotone

Questa foto un po' mossa rende l'idea di quanta gente fosse presente nell'area del Porto Antico.

Quanta gente e sono le 1.15 circa

Alla fine ci allontaniamo fra la gente diretti alla fermata del metrò San Giorgio.

Metrò San Giorgio

Il concerto di Tiziano Ferro dopo la PFM rovinerebbe una serata di ottima musica.
Ci sarebbero molte altre cose da fare e da vedere fino alle 6.30 di domenica.
Ma siamo già a posto così ...

Per fortuna per quanto, carichi come carri bestiame, sono presenti ed efficienti sia il metrò che i bus.
In 30 minuti siamo a casa.

Alla fine, per quanto organizzata un po' troppo di fretta, è stata una bella serata.

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Il pericolo Internet: Antipolitica




Questa vuole essere solo una breve riflessione a partire da quello che sta accadendo in questi giorni dopo il V-day.

Tutti hanno scoperto con orrore *l'antipolitica*.

Tutti dicono che è un male.

Ma chi sono questi tutti?

Alcuni mentono, sapendo di mentire.

Perché questi signori hanno bisogno di mentire?

Forse perché si rendono conto che non sono più in grado di incantare le folle e controllare le opinioni.

Perché si rendono conto di parlare solo per loro stessi.

Dai tempi del nome della cosa e delle successive trasformazioni (PCI, PDS, DS si è capito che tentando di mantenere le poltrone, alcuni personaggi avrebbero svenduto i valori culturali e politici di quella che una volta si chiamava "sinistra".

Il Partito Democratico è proprio questo. La fine della sinistra, con esponenti auto referenti a se stessi e al di fuori della realtà. Nel nome del riformismo che è solo l'altra faccia della medaglia del neo conservatorismo *alla page* dei Teo Dem, dei referenti che in nome della solidarietà, dell'accoglienza e dei diritti dei più deboli prendono decisioni tipicamente di destra, per la paura di perdere voti.

Impopolarità dovuta alla assoluta scollatura rispetto ai bisogni della gente. Dalla propria ignavità politica, sociale e intellettuale.

Non che chi è rimasto a sinistra dimostri di essere meglio.

Da uno come Bertinotti ci si può aspettare un uscita del genere sia per formazione e cultura sia per età; da coloro che dovrebbero essere i *volti nuovi* della politica, no.
Ma sono tutti vecchi dentro. Incapaci di comprendere il mondo per come si muove ora.

Penso alle figuracce di Rutelli per la vicenda del portale italiano del turismo.

Penso alla totale ignoranza (e mi contengo sui termini) manifestata da Fioroni con i suoi strali contro Internet, i video giochi e quanto altro.

E dall'altra parte?

Non siamo certo messi meglio. Basti pensare alla censura dei motori di ricerca proposta da Franco Frattini, e sulla quale trovo interessante una riflessione in questo articolo.

La rete Internet fa paura perché rende visibili le opinioni e i pensieri delle persone comuni.

E se tante persone non pensano in maniera allineata (a destra, centro o sinistra poco importa) la politica dei politici non conta più nulla.

Dopo il V-Day lo hanno capito.

E hanno paura.

Non credo cambierà nulla.

Mi aspetto diffamazioni, accuse, ingiurie, insulti e minacce contro chi ha reso visibile il malessere della gente.

Sperando che non si vada oltre.

Ma questa è l'Italia.

E questo è ancora il migliore dei mondi possibili.


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14 settembre 2007

Il mondo web 2.0 .. ma che é?

Chissà cosa penserebbe Ada Lovelace...



Inevitabilmente dopo avere aperto un blog, sei costretto a confrontarti con quanto ti sta attorno.

Io che per anni mi sono rifiutato di lavorare sul web per motivi personali mi ritrovo in mezzo a un casino totale fatto di centinaia di servizi (non so quanti di reale utilità) e cose meravigliose tipo AJAX), che cominciano sul piano tecnico a non c'entrare nulla con quanto conoscevo.

Mi sento come lo scimmione dei primi dieci minuti di 2001 Odissea nello spazio.

Molti concetti della nuova comunicazione mi sono sconosciuti. E più mi interesso di certe cose, più mi convinco che in realtà molto di quello che gira sia inutile, o perlomeno, adatto a una generazione di imbecilli che qualcuno ha ribattezzato "nativi digitali".

Opinione personale.

Per me che son venuto su nel mondo digitale poco dopo le BBS, andando con modem analogici a 33,6 Kbs, era apparso subito chiaro il senso di comprendere e rispettare la Netiquette.
I "nativi digitali" non credo abbiano una lontana idea di cosa questo significhi.

Credo che dipenda dal fatto che il mondo 2.0 induca a una folle corsa verso la iper informazione in tempo reale.
La realizzazione di grafi quadrimensionali nella comunicazione, insomma.
Credo anche che questa sia una chimera. Una chimera dannosa.
Perché non lascia spazio al silenzio necessario per l'essere umano.

Ho messo su sto blog e mi rendo conto di conoscere appena il 5% di quello che potrebbe interconnetermi al mondo 2.0, soprattutto per quanto riguarda il mondo della comunicazione con gli altri, via Social Network.

Non mi interessa. Nel week end mi connetterò poco o nulla.

Passo 45 ore la settimana fra casa e lavoro davanti al mondo Internet.

E vorrei comunicare solo quello che voglio a chi voglio, quando posso e voglio.

Credo che questo blog sia il mio angolo buio dei cattivi pensieri in questo senso.

Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, ovviamente.

In fondo, comunque, questo è il migliore dei mondi possibili, ad oggi.

Comunque c'è un sito tipo parla come mangi per saperne di più su questo mondo e che invito a visitare: 2puntozeropertutti.

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13 settembre 2007

Il corpo Taiji

Da poco più di un anno ho ripreso l'allenamento nelle arti marziali.

Mi sono messo a fare taijiquan. Molti non credono neanche che sia un arte marziale e non è difficile dargli torto, quando una cosa è praticata quasi da tutti esclusivamente a fini salutistici e con un vago sapore new age.

Penso che la difficoltà nello studio di questa arte marziale dipenda da alcuni fattori:

Avere un Insegnante che conosca le basi che permettono di costruire il corpo Taiji a cui alludevo nel titolo del post.

Avere abbastanza costanza e capacità da allenarsi a modo.

Credo che il secondo punto sia difficilissimo da mantenere nel mondo moderno occidentale.

Per il primo ritengo sia quasi impossibile, a meno di una considerevole fortuna.

In ogni caso questo è uno degli esercizi già avanzati per la creazione del corpo Taiji.

Baduanjin Yang Taijiquan




Chissà se arriverò mai ad apprendere roba del genere.






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La quiete e la calma interiore

Troppo spesso la vita decide di portarci esperienze non previste.

Troppo spesso la vita sceglie per noi nel bene e nel male, portandoci gioie e dolori.

Troppo spesso la vita nelle piccole cose del quotidiano ci distrae da noi stessi, dalla nostra essenza.

Trovare la quiete e il silenzio interiore.

Fermare il galoppo dei cavalli.

Calmare la scimmia che salta agitata.

Essere vuoti per accogliere tutto.

E riflettere il rumore del mondo a se stesso.

Diventando finalmente noi stessi.

La foto che apre questo post viene dal progetto The four seasons in Xinjiang e che cito per correttezza.

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12 settembre 2007

Le inchieste del Commissario Maigret



Ho scoperto tardi una serie di film per la tv messi in onda il sabato sera su Rete4 (forse per questo li ho scoperti tardi, visto che non considero Rete4 neanche un canale televisivo...e non vedo la tv regolarmente dal 1999).

Il Commissario Maigret, noto personaggio di Georges Simenon
mi ha sempre affascinato.
Forse perché ricordo le repliche dei film per la tv prodotti in Italia con protagonista il grande Gino Cervi.

La serie si imposta sul periodo post seconda guerra mondiale, primi anni '50, quando il Commissario Maigret e i suoi uomini vivono un mondo di investigazioni basato sulla comprensione della debolezza nella natura umana.

La voluta lentezza, i piani sequenza a camera fissa, i finali bucolici a base di canna da pesca e vino al fresco nel fiume, rendono questi film in qualche modo calmi e quieti (forse, per qualcuno, lenti).
Ma proprio per questo li considero così belli.

Film che parlano delle persone e della loro natura, senza l'eccesso di violenza, pistole e sesso, che peraltro vi sono, ma sono, come dire ammorbiditi da quella che è una consapevolezza dei ritmi perduti di un tempo, dei luoghi di Maigret, condivisi con diversi personaggi.

Personaggi fra i quali spicca, in questa serie, la moglie di Maigret, che qui è presente nei dialoghi con il marito, al contrario di quanto ricordo per la serie italiana, nella quale era sovente solo una: "Signora Maigret" al telefono.
Moglie che rabboniva il malumore del marito, gli preparava dei piatti deliziosi ed era la consolazione per chi, ogni giorno, poteva scoprire la profondità della debolezza umana.

Bruno Cremer interpreta la serie con un gusto tipicamente noir alla francese. Con quel sapore in bocca di chi sente che il tempo sta passando e che le cose stanno cambiando rapidamente nella Francia del dopo guerra. Del resto è un attore che ha debuttato proprio in quegli anni è a lavorato con gente del calibro Belmondo e Delon.

La serie è andata in tv per Antenne 2 nel 1991, anche se non ne avevo mai visto un episodio prima. In questo sito di un appassionato, dal quale ho preso il logo della serie e che ringrazio,
si possono trovare ulteriori informazioni.

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Vaffanculo Day



L'otto settembre scorso trecentomila persone hanno risposto all'appello del comico genovese Beppe Grillo a proposito di una legge popolare.
Io sono stato uno di quei trecentomila.
Perché?
Non credo che cambierà qualcosa nel BelPaese. Da quando sono nato le cose sono sempre andate così.
Del resto era l'unico modo di dare un segnale di malessere a una classe politica che puzza di vecchio.
Governi di Centro Sinistra che prendono decisioni di destra. Gente che vuole fare secessioni in nome della propria saccoccia.
Inciviltà insomma. Quella alla quale ogni italiano serio è abituato da anni a subire.
E a farne parte.
Sento già qualcuno parlare di qualunquismo.
Credo che sia ovvia come conclusione. In un Paese che non ha praticamente più una vita politica basata sul contatto con i bisogni della gente.

Basti pensare solo a quella enorme porcata che si chiamerà Partito Democratico.

Ieri sera su una parete ho visto scritto a penna: P.D. è solo una bestemmia.

E credo che questi riformatori di centro sinistra punirebbero volentieri "...chi insudicia le pareti delle nostre strade..."

Ma va bene così.

Questo in fondo rimane sempre il mondo migliore possibile.

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