Il Tempo passa ...


20 gennaio 2008

Lasciar perdere




Un grafichetto interessante questo che mi ha mandato un amico via mail. In ascissa abbiamo il Tasso di Illegalità misurato con una scala da 0 a 10 e in ordinata il Tasso di crescita del PIL.
La scala è come a scuola: 0 assenza di legalità, 10 massima legalità.

Si potrebbe concludere che non siamo messi benissimo.

Certo, a rigore, dal punto di vista del prodotto interno lordo stiamo a pari con Portogallo e Germania. Però il Portogallo ha un indice di illegalità poco sopra il 5 e allineato con Spagna e Grecia. La Germania invece passa il 7 con un valore allineato a Francia e Paesi Bassi.

L'Italia viaggia su una media del 4,5. Ampiamente insufficiente.

L'OCSE ha recentemente rilasciato dei dati preoccupanti sul potere d'acquisto dei salari italiani.

In Europa siamo penultimi, meglio solo del Portogallo.

Ieri è stato chiuso il contratto dei metalmeccanici. Una trattativa dura che ha portato d un aumento di 170€ al mese per questi lavoratori.
Peccato che già prima di Natale sono giunte notizie di aumenti del costo della vita per il 2008 , superiori a quanto possa essere coperto da questi aumenti.

E adesso zitti tutti per i prossimi 30 mesi.

Non parliamo poi dei contratti in fase di rinnovo da anni, di tante altre categorie, che magari hanno meno potere contrattuale (aka non se li fila nessuno perché fanno meno danno con gli scioperi).

In Parlamento un politico indagato, con moglie e mezzo partito di riferimento viene applaudito da quasi tutti i colleghi.
Indagato non significa colpevole a priori, certo.
Ma ci è voluta una quantità di avvisi di garanzia paragonabile nella storia politica italiana solo a quanto accadde a Tangentopoli, perché questo tipo di politico arrivasse a dimettersi.
In altri paesi personaggi politici colti in fallo per avere comprato 20 euro di cioccolata, si sono dimessi immediatamente e si sono sospesi per anni dalla vita politica.

Si parla di un Paese però con più del doppio del tasso di crescita del PIL rispetto all'Italia, e con la media dell'otto per quanto riguarda la legalità.

Che ci sia una correlazione?

Una intera Regione è sepolta dai rifiuti, tanto che il continuo stato di emergenza si è tramutato in normalità.
Un vice Presidente del Consiglio, ex anima verde, interrogato sulla questione in una trasmissione di RAI3, dice che gli inceneritori sono posti dove andare a fare pic nic.
Un leader di una forza dell'attuale opposizione in una trasmissione sul tempo, parla di quanto sia doveroso prendere decisioni impopolari. E che il nucleare è una fonte di energia economica e pulita.

Sono stanco di rovinare le mie giornate ascoltando cose del genere alla TV.

Chi ha voglia di fare un giro su Internet le notizie le trova.
Si fa un opinione indipendente.
Poi se la dimentica.
Perché in questo Paese non si può fare più nulla.

E' inutile dire che i termo valorizzatori di ultima generazione sono meno inquinanti dei loro predecessori.

A proposito. Chiamiamoli inceneritori e non termo valorizzatori.
Sono impianti che per funzionare senza inquinare oltre soglie spaventose non possono bruciare oltre una certa quantità di rifiuti per anno.

Non devono avere alte portate insomma.

Sono impianti che devono bruciare i residui provenienti da una politica di riciclaggio efficiente per non produrre inquinanti in grande quantità.
Come si fa a pensare di bruciare in toto i rifiuti della Campania, quando il progetto di termo valorizzatore di Acerra e la discarica di Pianura sono stati messi sotto sequestro?
Pensare lo si può pensare pure.
Intanto il progetto originale di Acerra era un mostruoso forno per "monnezza" con una portata annua di quasi sei volte un moderno impianto meno inquinante. Un impianto così inquina *per forza*. Infatti progetto e lavori bloccati dalla Magistratura. Ora dicono che sarà rivisto e calibrato con portate di lavoro *sensate*.
Certo forse costerà di meno che mandare a bruciare i rifiuti in Germania a 270€/tonnellata.

A proposito gli impianti inceneritori tedeschi sono convenienti dal punto di vista della produzione energetica solo perché noi li paghiamo per bruciare la nostra rumenta. Interessante vero?

Ma noi termo valorizziamo tutto. Soprattutto valorizza chi ha la possibilità di dispensare i permessi per la costruzione di questi impianti e chi modifica le leggi per fare rientrare queste tecnologie fra quelle delle energie rinnovabili. Con tassa ad hoc pagata da tutti noi. Il che al solito non va tanto bene alla UE.

La discarica di Pianura tenuta aperta per 45 anni ora è di nuovo sotto sequestro. Dopo l'idea belluina di riaprirla comunque per far fronte all'emergenza attuale.
In quel posto ci sono rifiuti mescolati di tutti i tipi, anche di origine industriale e pericolosi.
Pensate a bruciare roba del genere. Pensate cosa potrebbe succedere per la salute delle persone.
Non è un problema. Basta guardare i filmati con i gas e i vapori che si sprigionano da sotto terra, frutto di chissà quali fermentazioni e/o reazioni chimiche.
Poco importa. Al massimo quella roba la respira la gente di li no? La mangia la gente di li, no?
No. Perché quella roba va in circolo nell'ambiente naturale, li a Pianura, come in decine di altri siti legali o meno che siano.

E chissà da quanto tempo tutti noi possiamo mangiarne dentro a qualche alimento che arriva da quelle parti.

E' crisi energetica. Bisogna trovare soluzioni. Allora si torna al nucleare che è un energia economica e pulita.
Quando si fanno affermazioni del genere nel bilancio preventivo mi domando se qualcuno ha tenuto conto dei costi della materia prima necessaria (l'uranio non cresce sotto gli alberi come i funghi) e del costo dello smaltimento dei rifiuti radioattivi che hanno il vizio di essere molesti per tempi dell'ordine delle centinaia se non migliaia di anni.

Noi che manco la spazzatura normale riusciamo a gestire.

I rifiuti e l'energia sono enormi problemi che richiedono di avere una visione progettuale sul medio e lungo periodo.
Certo che bisogna fare scelte importanti. Scelte che parlino di *futuro* e non del presente prossimo.
Non possono essere affrontati con la logica dell'emergenza e del voto per avere il potere nella prossima legislatura.

La vecchiaia, il malaffare, l'incapacità progettuale e decisionale della classe politica italiana è evidente.

Lo vediamo nel grafico. Minore crescita del PIL e maggiore tasso di illegalità.
Ci sarà un motivo.
Penultimi nel potere di acquisto degli stipendi.
Ci sarà un motivo.
Crisi del lavoro, aumento dei mutui, criminalità organizzata e non galoppante.
Ci sarà un motivo.
Milioni di euro in fondi UE sprecati dal nostro sistema governativo corrotto a tutti i livelli.
In Parlamento i politici applaudono un indagato.

A me non interessa più.

Vivo in un Paese con tutti questi problemi e dove la maggior parte della popolazione si mobilità perché un capo di Stato straniero ci venga a dire come dobbiamo gestire la nostra vita, la nostra organizzazione sociale, la nostra libertà di pensiero e di culto invadendo campi importanti della autonomia legislativa, con il benestare servile di tanti politici, anche di quelli che governano e finiscono indagati.
Un Paese nel quale un politico d'età e importanza afferma che il capo di una religione può dare una lezione su cosa è la laicità. Cosa curiosa, palesemente illogica, ma coerente con la condizione media della classe dirigente politica, industriale e culturale in Italia.
A nessuno che venga in mente che tanto interesse culturale, lungi da una serena posizione morale, serva a mantenere degli indebiti privilegi fiscali che il servilismo politico in Italia concede alle attività e proprietà di un altro Stato nel proprio territorio, vero? Privilegi per i quali dovremo rendere conto prima o poi alla Commissione Europea.

Vivo in un Paese senza alcuna speranza.

E' arrivato il momento di lasciar perdere.
E' arrivato il momento di occuparsi di ciò che è vicino.
Di ciò che si può ancora difendere e preservare.
Di ciò che si può mantenere.
Fino a quando sarà inevitabile fare le valigie.

E' arrivato il momento di lasciar perdere.

Così è se vi pare.

18 gennaio 2008

Ma che bel eeepc!




Ne avevo letto su Linux Magazine un mesetto fa.
Poi sono arrivate le magnifiche recensioni del mitico Andrea Beggi (la prima e la seconda).
E oggi un articolo su Punto Informatico.

Insomma per 300€ si ha a disposizione un mini laptop Asus e per chi vuole la connettività HSDPA, a 400€ si ha una soluzione integrata di USB Card grazie a un accordo fra Asus e TIM e relativa tariffa di servizio.

Non ho modo ora di avere uno di questi gioielli sottomano per cui vi rimando ai link che segnalo in questo post per maggiori informazioni.
Si trovano una pagina su wikipedia e un blog in italiano dedicato.
Sull'eeepc gira una distribuzione linux Xandros adattata al sistema. Ma è possibile installarci Xubuntu, oppure Windows XP e, udite udite, c'è chi ci ha fatto girare MacOSX.
E' stata rilasciata anche una derivazione ad hoc della famiglia ubuntu dedicata all'eeepc.

Insomma, questo gioiellino per costi, prestazioni e possibili smanettamenti, sembra proprio un bell'oggetto da possedere. Soprattutto perché pare essere veramente utile e funzionale per chi lavora e/o vuole viaggiare comodo.

E, per me, è pure bello!

Ringrazio il blog non ufficiale eeepc.net e Punto Informatico per le immagini che ho utilizzato in questo post.

P.S.

Se a qualcuno venisse in mente di farmi un regalo sappiate che preferisco la versione con il colore Galaxy Black!



17 gennaio 2008

Salvate XP!



Leggo con piacere su Punto Informatico la notizia di una petizione per chiedere a Microsoft di mantenere windows Xp oltre la sua cancellazione prevista per il 30 giugno 2008.

Ho già firmato la petizione. Non che sia un fan dei sistemi operativi Microsoft; diciamo che mi piacciono i sistemi operativi che minimamente funzionano.

Cosa che parlando di Vista mi sento di escludere ancora per un bel po' di tempo. Come sa chiunque ha dovuto cambiare PC per le esose risorse dell'ultimo nato in casa Microsoft. Accorgendosi magari dopo, che nessuna delle stampanti in dotazione funziona, il multifunzione ha lo scanner che non va proprio e quel programma gestionale personalizzato con tutti i dati della ditta non ci pensa neanche a partire.

Speriamo che XP sia disponibile ancora a lungo. Almeno fino a quando saremo costretti dal tempo a comprare dei pc *mostro* con una dotazione hardware che fino a 3 anni fa era montata solo su server SOHO.

16 gennaio 2008

Alla frutta ...



Bisogna riconoscerlo.

Siamo alla frutta.

La moglie del Ministro della Giustizia agli arresti domiciliari per concussione.

Il Ministro *finalmente* si dimette. Non lo aveva fatto quando era stato raggiunto dall'inchiesta Why not. Aveva fatto avocare l'inchiesta al Magistrato De Magistris.

Ma ora si dimette in nome dell'amore familiare. La moglie non si è dimessa e dai domiciliari continua la guida del consiglio regionale della Campania. Come dice Travaglio a dare le dimissioni ora con i casini che ci sono in Campania, si rischia che le accettino pure.

Mentre al nostro caro Clemente Mastella da Ceppaloni, sono giunti gli applausi di quasi tutto il Parlamento. La solidarietà di quasi tutti da destra a sinistra in maniera indiscriminata.
Dini afferma che la Magistratura attacca le loro mogli. Peccato che la moglie di Dini sia stata condannata a due anni e mezzo di carcere per bancarotta fraudolenta. E che non ha fatto un giorno di galera grazie all'indulto Mastelliano.

Tutti li ad applaudire...

Se è vero che uno è colpevole solo dopo che le accuse a suo carico sono dimostrate, e anche vero che in un Paese civile un uomo realmente integerrimo si sarebbe dimesso ai tempi del coinvolgimento why not.

Intanto date le dimissioni al mattino, tutti a parlare di cose più importanti, tipo come mettere alla gogna e punire i Professori universitari che hanno privato il Santo Padre del diritto di parola.
Non è importante che le cose siano andate realmente così. E' importante sottolineare il valore della famiglia...

Il Presidente del Consiglio Prodi, con rara prontezza vista la sua vivacità media, non vuole accettare le dimissioni.
Mastella prende tempo per pensarci e nel frattempo arrestano una buona fetta di amministratori e politici dell'UDEUR.

Che sia un caso?


Come si fa ad avere fiducia di questa gente? Come si fa ad avere fiducia nelle capacità di questo Paese di andare avanti?

Semplice. Prendete i cittadini di Ceppaloni. Stasera in un servizio al TG5 tutti si dichiaravano increduli. Tutti più o meno in parentela. Tutti una grande famiglia.

Questa è l'Italia. Peccato che gli italiani non ci siano...

Essere cittadini significa appartenere a una Nazione e avere il senso civico dello Stato. In Italia non ci sono cittadini. Gli italiani non esistono.
Esiste solo la squallida pantomima per le finali dei mondiali di calcio.

Vedremo se Mastella accetterà di ritirare le dimissioni. Vedremo se i giudici avranno le inchieste avocate. Vedremo come andrà a finire.
Ma in fondo lo sappiamo già vero?
Tutto cambi perché nulla alla fine cambi.

Così è se vi pare.

15 gennaio 2008

Una falsa vittoria

Ogni cosa che raggiunge il suo massimo, non può fare altro che declinare.

Il fatto che Benedetto XVI abbia rinunciato all'invito per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza, non è una vittoria della laicità.

Certo se il rettore Guarini invece di pensare al ritorno mediatico, avesse ragionato sul suo ruolo e sulla reale opportunità di proporre un invito in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, sarebbe stato meglio.
Se avesse proposto una visita pastorale con una conferenza - lezione a tema religioso filosofico, non credo che ci sarebbero state proteste.
Ma si sa. Rettori e Presidi al giorno d'oggi sono molto attenti all'immagine. Perché la politica e il potere oggi si costruiscono così.
Sul nulla.

Tutto o quasi il mondo politico, piange si inginocchia e chiede scusa. Chi per ruolo istituzionale, chi per mero servilismo.
Il mondo dell'informazione commenta disgustato un atto di violenta discriminazione che impedisce al Santo Padre di parlare. Dimenticandosi che gli spazi per le proprie opinioni dati a chi ha sollevato la protesta, nei TG sono stati dell'ordine dei secondi...
Tutti sono uniti nel chiedere scusa e dimenticano che stiamo parlando di un capo di Stato, leader di una religione con evidenti tendenze oscurantiste, che tenta in tutti i modi di influenzare le decisioni politiche e la vita sociale del nostro Bel Paese.
L'importante è che tutti si inginocchino al volere della Chiesa, lo Stato che ha sempre meno a che fare nelle sue azioni, con l'uomo ispiratore originario di una religione di bontà.

Unica voce fuori dal coro è del socialista Lanfranco Turci che sottolinea come la rinuncia del Papa sia stata una manovra non giustificata dalla portata delle proteste. E che dopo la rinuncia:

"si sta montando una campagna di vittimismo che appare del tutto contraddittoria e infondata in una fase di invadenza clericale che non ha precedenti nella storia dell'Italia repubblicana".

La rinuncia di Ratzinger è la sua vittoria. Nessuno che ricordi la motivazione fondamentale della protesta;

La laicità dello Stato.

La laicità dello Stato è un concetto necessario per diffondere il senso civico. L'idea cioè che ognuno ha precisi diritti e, di riflesso, precisi doveri come si può dedurre dall'Articolo 3 della Costituzione Italiana.
Il senso civico è necessario per creare la cultura e la figura del cittadino, senza la quale non solo non vi è senso dello Stato ma non può esistere una Nazione.


Anche per questo l'Italia continuerà ad andare a rotoli.

Così è se vi pare.

14 gennaio 2008

Ricordarsi di Giordano Bruno






In questi giorni molte notizie riguardano le posizioni che la Chiesa Cattolica e il Papa Benedetto XVI stanno proponendo sul loro ruolo in relazione al resto del mondo.

Un disegno preciso che vuole essere ascoltato.

Che impone di essere ascoltato.

Passa per un folcloristico parziale ritorno nel rituale a gesti del passato, come officiare la messa dando le spalle ai fedeli. Un riferimento al rito preconciliare, ufficialmente per dare risalto all'altare, alla bellezza e all'armonia della cappella del Michelangelo. Come dire che il Capo dello Stato Vaticano, nonché infallibile nella scelte della fede in qualità di pastore del gregge cattolico, si è comportato come una guida turistica qualsiasi.

Chi ci crede veramente?

E' chiaro che è in atto una lenta e progressiva riforma delle procedure all'interno della Chiesa.
Una riforma *nostalgica* con tutta l'accezione negativa che può avere questo termine. Poco importa che il rito abbia seguito la regola post conciliare. Di questo passo c'è tempo per cambiare tutto.

Dopo la moratoria contro la pena di morte ecco che, in Italia, la Chiesa impone la revisione della legge sull'aborto paragonando questa alla pena capitale.
Chi legge potrebbe dire che la Chiesa non impone nulla.
Chi scrive vorrebbe potere essere d'accordo.

A parte l'incoerenza del personaggio che ha proposto la moratoria sull'aborto, incoerenza che non ha bisogno di alcun commento, se non quello dato dalla infelice quanto realistica battuta di Luttazzi, sorge una riflessione spontanea sulla natura del dolore.

La vita deve essere difesa ad ogni costo. E su questo credo siamo tutti d'accordo. Ma la vita se diviene solo sofferenza va difesa a tutti i costi? E' un modo di pensare *umano* questo?
Chiaro che non ritengo giustificabile l'utilizzo dell'aborto come metodo contraccettivo sicuro al 100%. Neanche la legge 194/78 prevede queste finalità. Anzi, le condanna.

Mi domando se sia lecito produrre scientemente sofferenza, quando umanamente questa si può evitare, o se si debba in maniera dogmatica, religiosa, autorevole, voluta da dio ma non umana perpetrare il miracolo della vita come una condanna per i viventi stessi.
Penso a quando l'aborto permette di salvare delle vite. Penso a quando lasciare morire qualcuno che lo richiede sarebbe un atto caritatevole. Penso alla possibilità di impedire alla malattia di condannare la vita di un figlio e dei suoi genitori.
La risposta alla domanda sul dolore è difficile. Va meditata caso per caso. E' relativa alle condizioni che si attuano in un dato momento.
Perché il dolore sulla scelta di far vivere o morire è un dolore grande e rimane comunque. Un dolore che, parlando di aborto, rimane alla donna che decide in questo senso.

La Chiesa è dogmatica e assoluta. Implica decisioni non appellabili e certe.
Ma non ci sono donne nella Chiesa in grado di discutere e valutare cosa è meglio in questi casi. Non c'è potere delle donne nella Chiesa cattolica.
Intanto le ragazzine e le giovani donne non hanno un aiuto sufficiente per quanto riguarda la sessualità consapevole.
Lo so. La posizione della Chiesa è che la sessualità va vissuta entro il Sacramento del matrimonio. E quindi non è necessario alcun chiarimento ed informazione in questo senso.
La contraccezione è una forma di insulto a dio, in quanto impedisce la naturale spinta alla vita per la quale siamo generati da egli stesso medesimo.
Peccato che non tutti siano cattolici. Peccato che lo Stato italiano non è quello Vaticano e dovrebbe professarsi laico.
Peccato che le ragazze *trombano* e se non sono informate rischiano di ammalarsi o di *rimanerci* ... e da come si pone la Chiesa è evidente che la *colpa* è solo loro.

Sta tornando una visione forte di una Chiesa intransigente e moralista. Una Chiesa cattolica che evidentemente vuole riconquistare il mercato americano con lo stesso fervore dei predicatori di quei lidi. Magari anche per far dimenticare i vari scandali di pedofilia che sono accaduti, accadono e accadranno in giro per il mondo.

Una Chiesa che si pone nel ruolo del samaritano e mai della vittima. Come ha fatto notare quel noto mandante di omicidi condannato non più in carcere, in un intervista televisiva.
L'incauto colpevole scrittore, è stato, inutile dirlo, messo alla gogna in un servizio del TG2 di Stato.

Una Chiesa che urla alla *censura* per la protesta di alcuni scienziati dell'Università La Sapienza di Roma, contro la visita di Benedetto XVI a tale Ateneo in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico. Scienziati che protestano in memoria di Galileo Galilei. Che non comprendono perché il Capo di un altro Stato, Capo di una religione che impose l'abiura a Galileo Galilei, padre riconosciuto della scienza moderna, sia invitato a presenziare all'apertura ufficiale delle attività di un luogo di conoscenza facente parte di uno Stato che si dice laico e che ospita anche studenti di altre religioni, come degli atei.
Logica protesta nei confronti di quel Cardinale ora papa, che il 15 marzo 1990 riprendendo le parole di Feyerabend, affermo che il processo a Galileo fu ragionevole e giusto.

Ma la Chiesa indica, impone la via e chiede, impone di essere ascoltata.

E dietro a questa Chiesa tutto il mondo Teo-qualcosa, sia esso politico, in ansia per la paura di perdere un voto, dell'informazione asservita o della cultura confusa.

Perché non vogliamo vivere in un paese nel quale il neoeletto Presidente del CNR rischia il posto per avere firmato la lettera contro la visita del Papa alla Sapienza, su proposta di un politico teo-qualcosa di una formazione a ispirazione cristiana. Un paese nel quale un altro politico di una formazione della destra, arriva a chiedere la denuncia di tutti i firmatari dell'appello contro la visita del Papa, in barba alla libertà di opinione.

Perché non vogliamo che la libertà di parola e critica non esistano anche quando ammissibili, vedi il caso dell'ignobile assassino non in carcere. Costui che è *colpevole per sempre*, ha osato parlare in polemica con qualcosa che ha rilevato su un saggio su Gesù scritto dal Papa. Poco importa il fatto che il Santo Padre scrive nella prefazione del testo medesimo, che non essendo un atto magisteriale vi è libertà di critica da parte del lettore. Poco importa al giornalista attento farsi sfuggire questo dettaglio, per continuare a insistere sulla colpevolezza dell'individuo in modo beffardo. Poco importa che in uno Stato laico e di diritto la detenzione in carcere deve rappresentare il saldo del debito con la società e il recupero ad essa dell'individuo carcerato.

Perché non vogliamo che i lacchè dell'opportunismo minino le basi della cultura e della società appoggiando ora l'una ora l'altra parte sostenendo idee confuse come l'assurdo Cristianismo, che tanto puzza di perbenismo, confusione e *paura* della libertà. Libertà che semmai viene garantita da una sana laicità e, ancora di più, da un sincero quanto produttivo ateismo.

Ricordiamoci di Giordano Bruno. Ricordiamoci della fine che ha fatto. Se non ne sapete nulla andate a vedere il bellissimo spettacolo di Augias.

Ricordiamoci del *valore* della laicità. Ricordiamoci del reale valore della *fede*. Ricordiamoci che ci sono tante fedi e che ognuna ha ragione (dal suo punto di vista ovviamente).
Ricordiamoci che l'essenza del mondo nel quale ci muoviamo è relativa.
Che gli unici binari da seguire per le scelte di umani per l'umanità sono di volta in volta dettate da ragione e cuore. E che lo spirito dell'uomo, che anima la vita, deve amare la libertà da ogni sterile posizione dogmatica, alla lunga causa solo di sofferenza, ingiustizia e morte.

Concludo ricordando che, al di la della struttura e del potere di una Chiesa ormai ridotta ai minimi termini per il suo desiderio di imporre valori *innaturali* e non *umani*, vi era un uomo che è finito sulla croce principalmente per avere combattuto la morale e la relativa struttura di potere vigente ai suoi tempi.
Chissà oggi cosa direbbe e farebbe quell'uomo di fronte a tante assurdità.

Così è se vi pare.

Ringrazio il blog Diario Acido (http://www.gianfalco.it/) per l'utilizzo dell'immagine.

13 gennaio 2008

Motivi per scrivere...

Di motivi per scrivere in questo nuovo inizio anno c'è ne sarebbero molti. Forse proprio per questo è tanto che non riesco a farlo.
Ogni volta che si arriva alla fine di un anno tutto si deve ammantare di buoni propositi e ottimi sentimenti.
Mai una volta che le cose cambino però.

Regola personale per il blogging: scrivere quando si sente di avere qualcosa da dire, e non tanto per mantenere alto il numero dei post. Andiamo a cominciare.

Esiste una regola antica secondo una parte di una filosofia-religione orientale che più o meno recita così:

ogni cosa si trasforma nel suo opposto quando raggiunge il suo apice

Sono quindici anni che in Campania si ha *l'emergenza rifiuti*. Dopo così tanto tempo la cosa sarebbe da definire come normalità.
Di chi è la colpa? Perché ovviamente ora è necessario individuare un colpevole. Che sia il Ministro, il Commissario, il Governatore, questo Governo, quello di prima, quello che verrà la cosa più prossima alla verità che si può affermare è che i colpevoli siamo solo

NOI

Noi che votiamo.

Noi che deleghiamo ciecamente.

Noi che non facciamo la fila nelle code agli sportelli.

Noi che non diamo la precedenza ai pedoni sulle strisce.

Noi che ci fermiamo in mezzo alla strada per i nostri comodi e degli altri:"..chi se ne frega!".

Noi che si evade le tasse, perché il Governo è ladro!

Noi che allo Stadio si va per picchiarsi con quei bastardi dell'altra curva.

Noi che allo Stadio si va e se c'è l'occasione pestiamo gli sbirri assieme a quei bastardi dell'altra curva.

Noi che la spazzatura di Voi terroni nulla facenti non la vogliamo.

Noi che non facciamo un c...o perché lo stato non ci aiuta.

Noi che si va a lavorare in fabbrica prima della cassa integrazione, e poi si muore bruciati perché non ci sono manco gli estintori.

Noi che i lavoratori colleghi dei morti non va bene che vadano in tv, ma per adesso non facciamo nulla.

Noi che tanto per far guadagnare il padrone le discariche si riempono con tutto quello che arriva. Ma proprio tutto.

Noi che si muore di cancro, e non si capisce come lo si è preso.

Noi che si guarda la gente in tv che ti racconta che un inceneritore fa bene alla salute, e che per riciclare ci vuole troppo tempo visto che *ora* siamo in emergenza.

Noi che siamo esseri umani che vivono in un territorio che qualcuno ha chiamato Italia, illudendosi che in questo modo concetti come Stato e Nazione si diffondessero per osmosi fra la popolazione.

Noi umani incivili, egoisti, irrispettosi, capaci di piangere solo perché non ci danno abbastanza soldi o perché c'è e chiedono troppi; poco importa se ho un lavoro e non faccio nulla o peggio mi assento per farne un' altro, oppure ho un'azienda e guadagno meno del mio ultimo dipendente ...

Noi che abbiamo una sola cosa in comune: il fatto di sentirci chiamare italiani lo sappiamo. Sappiamo che il nostro paese finisce a un centimetro dalla pelle del nostro corpo. E l'unico pensiero che abbiamo per gli altri, dall'alto del nostro indubbio senso civico e morale è soltanto un vai a fare in culo...

Ebbene cari Fratelli d'Italia; amici del Bel Paese; correi nell'apice della grandezza di questa Repubblica della Spazzatura e del Malaffare!
Ricordatevi che la regola del cambio nell'opposto non è solo filosofia, ma è realtà di vita.
Non illudetevi di essere sempre ricchi e migliori di tutti gli altri nel mondo.
L'ora della bratta è iniziata per tutti qui, vi piaccia o meno.

Personalmente affronto la cosa con un'altra citazione orientale:

Se esiste un problema ed esiste la soluzione, perché te la prendi?
Se esiste un problema ma non hai la soluzione perché te la prendi?

Così è se vi pare...