Il Tempo passa ...


15 gennaio 2008

Una falsa vittoria

Ogni cosa che raggiunge il suo massimo, non può fare altro che declinare.

Il fatto che Benedetto XVI abbia rinunciato all'invito per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza, non è una vittoria della laicità.

Certo se il rettore Guarini invece di pensare al ritorno mediatico, avesse ragionato sul suo ruolo e sulla reale opportunità di proporre un invito in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, sarebbe stato meglio.
Se avesse proposto una visita pastorale con una conferenza - lezione a tema religioso filosofico, non credo che ci sarebbero state proteste.
Ma si sa. Rettori e Presidi al giorno d'oggi sono molto attenti all'immagine. Perché la politica e il potere oggi si costruiscono così.
Sul nulla.

Tutto o quasi il mondo politico, piange si inginocchia e chiede scusa. Chi per ruolo istituzionale, chi per mero servilismo.
Il mondo dell'informazione commenta disgustato un atto di violenta discriminazione che impedisce al Santo Padre di parlare. Dimenticandosi che gli spazi per le proprie opinioni dati a chi ha sollevato la protesta, nei TG sono stati dell'ordine dei secondi...
Tutti sono uniti nel chiedere scusa e dimenticano che stiamo parlando di un capo di Stato, leader di una religione con evidenti tendenze oscurantiste, che tenta in tutti i modi di influenzare le decisioni politiche e la vita sociale del nostro Bel Paese.
L'importante è che tutti si inginocchino al volere della Chiesa, lo Stato che ha sempre meno a che fare nelle sue azioni, con l'uomo ispiratore originario di una religione di bontà.

Unica voce fuori dal coro è del socialista Lanfranco Turci che sottolinea come la rinuncia del Papa sia stata una manovra non giustificata dalla portata delle proteste. E che dopo la rinuncia:

"si sta montando una campagna di vittimismo che appare del tutto contraddittoria e infondata in una fase di invadenza clericale che non ha precedenti nella storia dell'Italia repubblicana".

La rinuncia di Ratzinger è la sua vittoria. Nessuno che ricordi la motivazione fondamentale della protesta;

La laicità dello Stato.

La laicità dello Stato è un concetto necessario per diffondere il senso civico. L'idea cioè che ognuno ha precisi diritti e, di riflesso, precisi doveri come si può dedurre dall'Articolo 3 della Costituzione Italiana.
Il senso civico è necessario per creare la cultura e la figura del cittadino, senza la quale non solo non vi è senso dello Stato ma non può esistere una Nazione.


Anche per questo l'Italia continuerà ad andare a rotoli.

Così è se vi pare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tratto dal discorso che avrebbe dovuto tenere il Santo Padre alla Sapienza

..."Con ciò ritorno al punto di partenza. Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell'università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Al di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa e in base alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo compito mantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio e, su questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro."

Rez ha detto...

A maggior ragione, invece di rifiutare avrebbe dovuto andare mio caro commentatore anonimo. e non è andato è solo per una forma di convenienza politica. Infatti, in questo modo la Chiesa rafforza ulteriormente la sua invadenza in fatti dello Stato italiano. Vittimismo ingiustificato. Inoltre non tutti sono cristiani, in questo Paese. Mentre in teoria i diritti di tutti dovrebbero essere garantiti. E se parliamo di rispetto da parte dei politici per le autorità religiose, se non ci fosse solo del gran servilismo in Italia le cose sarebbero andate diversamente per il Dalai Lama ad esempio. Mi spiace caro anonimo. Le belle parole devono essere supportate dai fatti. E i fatti sono che la Chiesa sta facendo fortissime pressioni sulla politica per modificare leggi con enorme impatto sulla vita di ogni cittadino. Anche di chi è ateo, musulmano, ebreo o semplicemente ritiene che essere cittadino in uno Stato laico implichi di dovere rispettare il senso civico e non una morale religiosa. Tanto più che i segnali di oscurantismo e nostalgia il Santo Padre Benedetto XVI li sta dando in maniera preoccupante. Il problema è che in questo paese non vi è memoria. Si parla di moratoria contro l'aborto diventato un metodo contraccettivo? Nessuno ricorda che la legge punisce tale atteggiamento. E nessuno ricorda le tragedie di ragazzine squartate dalle mammane con un cucchiaio. In ogni caso così è se vi pare.