Il Tempo passa ...


07 ottobre 2010

42






Ebbene ci siamo.

E' arrivato il momento di rendersi conto dell'importanza del tempo.

Non so, ne mi interessa dimostrare, il senso della vita, dell'universo e di tutto quanto.

In fondo La risposta alla domanda fondamentale su: la vita, l'universo e tutto quanto, è già stata illustrata molto bene da Douglas Adams nella saga di romanzi iniziata con Guida Galattica per Autostoppisti:


42


Certo che come risposta ottenuta da Pensiero profondo (il secondo super computer mai costruito), dopo sette milioni e mezzo di anni di elaborazione dati, è un po' criptica.

Il pianeta Terra come elaboratore dati è una geniale idea.

Il fatto che la risposta alla domanda venga fornita a una ragazza nell'istante preciso nel quale il pianeta viene distrutto è assolutamente rappresentativo dell'idea di casualità.


Arthur Dent, uno dei due protagonisti della Guida, facendo parte in qualità di terrestre di questa unità elaborativa, cerca autonomamente la risposta nel suo subconscio, estraendo a caso lettere dalla dotazione del gioco Scarabeo, ottiene il perfezionamento della risposta:


"Cosa ottieni se moltiplichi sei per nove?".


Di nuovo il caso.


La risposta così ottenuta non conforta molto Arthur Dent che dice a se stesso:


"Ho sempre detto che c'era qualcosa di fondamentalmente sbagliato nell'universo...".


In fondo 6 x 9 = 54, il che sottolinea come l'universo non sia ne razionale e "programmato" in maniera precisa da una volontà superiore.


Il che concorda con il pensiero dell'ateo Adams sul fatto che tutto sia semplicemente un caso e che non ci sia, in fondo, necessità di una spiegazione rassicurante per tutto. Da qui credo che derivino affermazioni come queste presenti nelle sue varie opere:


"In molte delle civiltà meno formaliste dell'Orlo Esterno Est della Galassia, la Guida galattica per gli autostoppisti ha già soppiantato la grande Enciclopedia galattica, diventando la depositaria di tutto il sapere e di tutta la scienza, perché nonostante presenti alcune lacune e contenga molte notizie spurie, o se non altro alquanto imprecise, ha due importanti vantaggi rispetto alla più vecchia e più accademica Enciclopedia.
Uno, costa un po' meno; due, ha stampate in copertina, a grandi caratteri che ispirano fiducia, le parole NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO."


"Non è sufficiente godere della bellezza di un giardino? Che bisogno c'è di credere che nasconda delle fate?"



Molti fan della saga hanno cercato spiegazioni sul numero 42.


Ad esempio se si effettua il calcolo del prodotto 6 X 9 in base 13 invece che in base 10 il risultato è esattamente 42.

Oppure, sempre utilizzando il leitmotiv della casualità, considerando i valori numerici presenti su due dadi a 6 facce, (1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6)*2 otteniamo 42...

Douglas Adams negò di avere mai pensato a spiegazioni nascoste del genere, affermando su un newsgroup che:


"La risposta è molto semplice. Era uno scherzo. Doveva essere un numero, un normale, piccolo numero, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici, monaci tibetani sono solo una completa sciocchezza. Mi sedetti alla scrivania, fissai il giardino e pensai '42 funzionerà'. Lo scrissi a macchina. Fine della storia."


Evidentemente la casualità e l'assoluta necessità di guardare alle cose senza sovrastrutture esplicative erano profondamente incise nel pensiero di Adams.


Certo che molti suoi fan avranno sicuramente pensato che lui, essendo un terrestre e quindi parte della trama elaborativa di Pensiero Profondo, potrebbe aver concepito il numero come chiave di risposta per somma ironia alla faccia del caso.


Perché tutto questo pistolotto?


Domani sono 42.


Ho compreso che, al di là di ogni spiegazione, il tempo e come lo si utilizza sono l'unica cosa sensata da considerare nell'esistenza.

Eliminare al massimo tutte le attività inutili, le espressioni non richieste, gli stati d'animo (positivi e negativi) che non portano a nulla, le relazioni personali oppressive che non siamo costretti a mantenere dai casi della vita e occuparsi solo di come il tempo sia utile per crescere nella direzione che giorno per giorno scegliamo di intraprendere.


Non conta niente altro.


Fino al fatidico ultimo giorno.


Almeno così penso qui ed ora.






Per questo ho deciso che questo sarà l'ultimo post di questo blog.


Ritengo inutile perdere tempo per scrivere di cose che non posso controllare, modificare o con le quali interagire in maniera produttiva per me stesso.

Lo sfogo, l'indignazione, la ribellione scritta sono modi perfetti per perdere il proprio tempo.


E' necessario "fare" veramente ciò che serve.


Probabilmente quando e se avrò voglia di scrivere come attività creativa lo farò. Ma non qui.

Grazie a tutti coloro che lo hanno seguito e magari hanno anche espresso commenti.


Così è, per l'ultima volta, se vi pare.