Domani ci saranno dei funerali.
Un gesto catartico di assoluzione per tutti.
Un evento mediatico come tutti gli altri.
Domani è anche il giorno della morte di dio, secondo alcuni.
Non sono qui per disquisire sull'esistenza o meno di dio, o del senso di una religione, che nella sua setta cattolica tanto produce impatti nella vita sociale del BelPaese.
Sono questioni di cui scrivono molto bene Corrado Augias e Vito Mancuso nel loro libro: "Disputa su Dio e dintorni".
Se ci si ponesse la domanda:
- domanda che si sono posti a migliaia nella storia, - credo che in questo dubbio si troverebbe un seme di profonda verità.
Trovo molto fondate le tesi di diversi ricercatori in varie università sul bisogno dell'uomo di inventarsi dio; su Wired.it c'è un articolo molto interessante a questo proposito.
Poco importa se dio esiste oppure no; poca importanza hanno domande sul senso dell'esistenza di dio di fronte a immani tragedie che spesso, come nel caso di questo terremoto, hanno le loro cause di sofferenza più alte nel comportamento dell'uomo.
Si troveranno sempre masse enormi di persone disposte a credere per eliminare l'angoscia della morte; disposte a credere perché fare parte di un gruppo aiuta a non "essere soli", a "sentirsi protetti".
Ha senso che esista un dio di una sola parte, un dio indifferente, un dio i cui piani sono troppo alti per essere compresi da quella che si crede essere la più perfetta delle creature nell'universo?
La creatura creata a immagine e somiglianza di dio, appunto. O così perfetta da averlo inventato.
Perché qualora esistesse un dio del genere, sarebbe sempre e comunque un dio con la "D" minuscola.
Non sono nessuno per parlare contro o a favore della posizione o delle fedi di altri esseri umani.
Mi accontento di cercare di guardare alla realtà per quel che è.
Se proprio qualcuno desidera avere delle risposte certe su dio o meglio, da dio dovrebbe ringraziare l'artista olandese Johan van der Dong e la sua originale idea.
Telefonando al numero 0031 0644244901 potrete lasciare un messaggio alla segreteria telefonica di dio....
L'artista stesso assieme a colleghi poeti lascerà dei messaggi che assieme a quelli di tutti gli altri, come forma di preghiera collettiva e contemplazione, verranno poi raccolti e messi in mostra presso il "Kunstruimte Nooderstation Noordoost" di Groningen.
Non credo però che qualcuno riceverà una telefonata con qualche risposta...
Così è se vi pare.
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