Il Tempo passa ...


03 marzo 2009

Siamo spaghetti e





Mi è capitato di leggere questo articolo su Wired.it.

Immediatamente mi è venuta l'idea di correlare questa notizia con quanto potrebbe succedere per la dispersione nell'ambiente di inquinanti da una centrale nucleare.

Il che è quanto succede regolarmente in caso di incidente.

Per chi volesse saperne di più:

Scala INES - l'unità di misura della gravità negli incidenti nucleari;

se invece volete sapere quanti guasti e/o incidenti si verificano nel mondo in tempo reale potete visitare questo sito della IAEA.

Mentre pensavo a come comporre il post ho cercato una immagine adatta. Mi sono imbattuto in questo post del blog di Alberto Cane.

Innanzi tutto ringrazio l'Alberto per l'uso dell'immagine che ho preso dal suo post.

Il post è del 2007.

Si parla di come una varietà di grano, il Creso, sia stata ottenuta per bombardamento con raggi gamma del frumento preesistente e si ipotizza una correlazione fra l'utilizzo di questo nuovo frumento modificato alla Incredibile Hulk e l'esplosione dei casi di celiachia.

Se volete saperne di più leggete i post che ho citato sopra.

Ma vorrei attirare l'attenzione su un paio di cosette.

La prima è che una tecnologia nucleare è stata applicata per modificare una specie vivente ottenendo una mutazione capace di riprodursi.

La cosa non è ne banale ne scontata, visto che in natura le mutazioni genetiche di solito sono foriere di malattie o morte.

Sono foriere anche di debiti e morte indiretta (per fame) quando sementi che non producono semi fertili vengono vendute dalle Multinazionali ai poveri di paesi poveri.... nonché di tanti altri effetti.

Il pensiero va quindi alle possibili malattie nascoste, silenti per anni, che colpiranno chi rimarrà esposto agli effetti di un incidente nucleare; ma anche alle possibili mutazioni attive nei figli di quei luoghi di esposizione radioattiva.

Cose molto rare, quasi impossibili.

Ma da non escludere.

Perché il rischio reale del nucleare non è certo legato alle esplosioni atomiche, ma alla diffusione di inquinanti velenosi e mutageni nell'ambiente.

Inquinanti che smettono di essere radioattivi dopo centinaia e per alcuni centinaia di migliaia di anni.

La seconda cosa che volevo sottolineare è che, per quanto io cerchi di essere informato, questa cosa del frumento nuclearmente modificato non la avevo mai sentita prima di leggere il post su Wired.it.

Ma almeno dal 2007 se ne parlava come dimostra il buon Alberto.

Ora magari tutti coloro che leggono questo post sapevano di questa cosa.

Ma non lo credo.

Penso invece a quanto una cosa del genere sia stata tenuta nascosta. Cito dal post di Wired.it:

“Su questi temi c’è un po’ di omertà – spiega il professor Gino Roberto Corazza, direttore della I Clinica medica e della Scuola di specializzazione in gastroenterologia dell’Università di Pavia – nel senso che è probabile che l’irradiazione del frumento possa averne aumentato le caratteristiche potenzialmente lesive nei soggetti sensibili, ma stranamente non ci sono ricerche scientifiche sulla materia”. O, se ci sono, non sono conosciute e diffuse.

Ora se da venti e passa anni mangiamo tutti i giorni della roba nuclearmente modificata e in media ne sapevamo poco o nulla, siamo sicuri di potere credere a quanti dicono che le centrali nucleari non provocheranno mai danni?

Perché ricordiamoci una cosa: dire che una tecnologia è sicura non significa che non esiste alcun rischio.

Una tecnologia è sicura nella misura in cui minimizza il rischio che non è mai eliminabile del tutto.

In fondo se avete una cucina a gas e il fornello si spegne perché l'acqua della pasta (nuclearmente modificata :) ) tracima in bollitura, il gas inizia a uscire e a riempire la casa trasformandola in una potenziale bomba, se nessuno se ne accorge.

E questo accade anche se la cucina a gas è dotata dei meccanismi di accensione sicura.

Accade anche se in casa ci sono i rilevatori di fughe di gas, ma non c'è nessuno a sentire l'allarme.

Accade quando qualcuno, per farla finita, lascia i fornelli aperti.

Così è se vi pare


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