Il Tempo passa ...


23 febbraio 2009

I cartelli della paura




Da questo articolo del Secolo XIX sezione Imperia, in merito al podio del 59° Festival di Sanremo:

sulla vittoria di Marco Carta:

È una buona notizia, perché batte l’omofobia insopportabile di Povia e della sua litania “Luca era gay”, in uno scontro che diventa una frattura generazionale e di cultura.

sul perché tale vittoria è una buona notizia:

Il pericolo scampato è davvero grande, ma non toglie che buona parte dei giurati ha dato credibilità a uno dei peggiori esempi di omofobia e intolleranza, mascherati da libertà d’espressione. Sarà pure una gara, ma gli esempi contano ancora qualcosa.

Dell' omofobo in questione non parlo.

Basta solo pensare a quanta ignoranza e pregiudizio con la sua canzonetta sia riuscito a instillare nelle mediamente poco capienti menti delle genti italiche.

Siamo oramai alla paura nella canzonetta, al bisogno di difendere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato a priori.

Piallando tutti gli altri punti di vista.

In nome di un solo dio, di una solo chiesa, di una sola tradizione integrata in un solo territorio in mano a solo una parte delle genti del Paese.

Benvenuti nel BelPaese Oscuro.

Abbiamo le ronde finalmente!

Quando organizzeranno i safari di caccia allo straniero (comunitario o extra comunitario poco importa).

Il turismo ne guadagnerà di sicuro!

Quando ci saranno le castrazioni sulla pubblica piazza di coloro che non verranno definiti persone con una sessualità diversa, ma solo ed esclusivamente dei pervertiti?

La morale e la difesa della vita saranno salve!

Quando apriranno i nuovi impianti per l'igiene pubblica?

Si sa: una doccia al giorno leva il medico di torno...

Così è se vi pare.


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