Il Tempo passa ...


24 aprile 2008

Bella Ciao?




Immagine: 1921 devastazione di sede socialista a opera di squadre fasciste


Prima che cambino i
libri di storia.

Dopo che vogliono
impedire di eseguirla.

Dedicata a chi per età e impegno la ha
vissuta come un simbolo.

Dedicata a chi si identifica con gli ideali della razza.


E come monito a coloro che vorrebbero di nuovo tempi e modi *eroici* e *mitici,* i quali in realtà
sono stati solo un capitolo buio della storia del Bel Paese.


Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao!
bella, ciao, ciao, ciao!

Una mattina mi son svegliato ed ho trovato l'invasor.

O partigiano, portami via,

o bella, ciao! bella, ciao!
bella, ciao, ciao, ciao!

O partigiano, portami via, ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao!
bella, ciao, ciao, ciao!

E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao!
bella, ciao, ciao, ciao!

E seppellire lassù in montagna
sotto l'ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno o bella, ciao!
bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

E le genti che passeranno Mi diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

«È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!»

Avere vinto una elezione non significa avere il diritto di cancellare la memoria storica di una realtà che ha portato tanto dolore e sofferenza.

All'epoca chi ha vinto pensava di essere il migliore. Imbracciò le armi per accrescere il proprio onore e la sua gloria nel mondo.
Vi furono peggiori che indicarono la strada. E altri che predicavano il fatto di essere uguali gli uni agli altri non si comportarono meglio.

Solo quando si ha la percezione di quale povera cosa sia realmente quello che chiamiamo essere umano, solo allora potremo percepire cosa significa realmente fare il bene e non fare il male.

Così è se vi pare.

Ringrazio per l'immagine, il testo della canzone e informazioni wikipedia.

22 aprile 2008

V2 Day - Libera informazione in libero Stato?



Vday



Il 25 aprile prossimo venturo parte la raccolta firme per i referendum sulla libera informazione promossa da Beppe Grillo. Sarà V2 Day.

Ci sono e saranno video da guardare, volantini da stampare e diffondere, banner da inserire nei siti, una marcia virtuale e, soprattutto, firme da apporre e da raccogliere.

Non so come andrà, vista la fine che hanno fatto le firme per gli altri referendum.

In ogni caso la mia la metterò.

Qualcuno ha rispolverato l'idea del decreto antiblog.

E porsi il problema del perché non sarebbe male.

Un piccolo inutile esempio di riflessione sul tema:

Molti hanno votato con in testa il problema della sicurezza, indipendentemente dallo strato di appartenenza sociale.
Ma a sentire certe interviste di chi ha votato in un certo modo l'impressione mia è stata che la sicurezza sia un problema vissuto alla sera guardando certi telegiornali.

Vivo in un quartiere nel quale la microcriminalità è cresciuta di molto nell'ultimo anno.
Lo ho letto sui giornali.
Lo ho sentito in televisione.
Ci sono stati una serie di episodi veramente al limite della convivenza civile.

Niente che non potesse essere affrontato semplicemente con una pattuglia in più nel posto giusto.

Perché i posti giusti in questo caso si sa bene quali sono (leggi commento).

Ma guai a proporre più socializzazione, più partecipazione serale degli abitanti ad attività che non siano solo un mero spendere soldi per arricchire il primo gestore di bancarelle che passa.

Si fa rumore alla sera. Si deve stare a casa.

In fondo ci sono tanti spettacoli da vedere in TV...

Che ognuno si regoli per mettere le firme, come vuole.

E nessuno si lamenti dopo.

Soprattutto nel caso si scoprisse che le cose non stanno proprio come sono state raccontate, fino ad ora.

Così è se vi pare

17 aprile 2008

Quando una farfalla batte le ali...




...in Brasile può scatenare un tornado in Texas.

Questa fu una delle frasi che, circa quindici anni fa, mi fece riflettere molto.
All'epoca stavo leggendo un libro che parlava di come si era sviluppata la teoria del caos raccontando la storia delle ricerche dei principali scienziati coinvolti.

Uno di questi protagonisti era Edward Norton Lorenz.
Da ragazzo Edward era appassionato di metereologia, al punto da tenere precise tabelle delle temperature massime e minime presso la casa dei suoi genitori a West Hartford, nel Connecticut.
Altro suo amore fu la matematica e dopo la pausa dovuta alla seconda guerra mondiale, si ritrovo al M.I.T. a studiare il tempo con una mente matematica.
In particolare, si cercava di creare una serie di modelli che permettessero, avendo la conoscenza dei vari dati atmosferici, di potere effettuare previsioni sul comportamento del sistema, per qualsiasi periodo a piacere e con una ragionevole approssimazione, ovvero con un errore stimato accettabile.

Nelle sue ricerche utilizzando un computer Royall McBee (siamo nel 1961) Edward fece una scoperta per caso, come quasi sempre accade.
Nella gestione dei dati fatti mangiare alla macchina vide qualcosa di strano. E, soprattutto, intuì che quello che aveva visto poteva avere implicazioni importanti.

In generale quando si considera un qualsiasi tipo di sistema (una galassia, un organismo, un motore a scoppio, una tazzina di caffè, l'andamento dei titoli in borsa, etc, etc) e lo si vuole studiare si cerca di creare un modello.
Il modello di Edward era costituito da una serie di equazioni differenziali che mettevano in relazione i dati atmosferici, come venti e temperature ad esempio.
Lo scopo del modello era verificare la presenza di strutture ripetitive nel flusso dei dati che, se trovate e studiate, avrebbero permesso di effettuare delle previsioni metereologiche efficaci vista la comprensione degli schemi naturali sottostanti.
Di solito quando si fanno valutazioni di questo tipo si cerca di considerare un numero di fattori, di variabili, solo quando queste possono avere un apprezzabile effetto sui risultati. Ad esempio, tutti dai tempi della scuola ricordiamo le cose studiate sulla gravità; tutti sappiamo che camminiamo su un prato, invece di essere scagliati come un sasso della fionda di Davide dalla superficie del pianeta, perché la massa della terra determina una forza di gravità che ci attrae.
Anche il nostro corpo ha una massa, e per la teoria gravitazionale, il pianeta è attratto da esso; però, vista l'enorme differenza dimensionale fra le masse della Terra e del corpo umano, facendo calcoli a livello di scala planetario, l'attrazione gravitazionale del corpo umano è ovviamente trascurabile.

L'immagine che si vede in alto è l'attrattore di Lorenz.
E' ottenuta utilizzando i tre valori restituiti dalle equazioni differenziali alla base del modello per costruire dei punti nello spazio tridimensionale.
Il comportamento non lineare delle equazioni del modello è evidenziato dal fatto che al variare dei dati, viene individuata una forma nella quale ogni singola traiettoria non vien mai ripercorsa due volte.
Come dire che al variare delle condizioni un determinato sistema tende a comportarsi in un certo modo, ma non si comporta mai esattamente allo stesso modo.
Il comportamento di questi oggetti conosciuti come attrattori strani, da un idea di come funzioni un sistema dinamico; soprattutto fa sì che l'evoluzione di un sistema dipenda dalle condizioni di partenza.
Da qui la famosa frase per cui se una farfalla sbatte le ali in Brasile in Texas può scatenarsi un Tornado.

La parte pratica di questa scoperta è che abbiamo capito che non potremo mai avere delle previsioni del tempo precise oltre un certo periodo di tempo, perché la variazione delle condizioni di partenza, anche minima, determina cambiamenti grandi e scostamenti sensibili da quanto un modello prevede all'inizio.

La parte teorica affascinante è che, nei sistemi dinamici aperti, posti in condizioni di non equilibrio, vi è un momento di passaggio, di trasformazione, prima di passare da un andamento lineare e riconoscibile ad uno totalmente caotico.
Un esempio di sistema dinamico aperto? Il rubinetto del bagno che perde, ovviamente!
Certo detta così la cosa sembra priva di importanza.
Ma le implicazioni che ha avuto nella nostra conoscenza del mondo sono state enormi.
Abbiamo capito che in particolari condizioni i sistemi fisici si comportano in maniera curiosa, imprevista, non intuitiva. A volte essi creano celle di ordine dove ci si aspetterebbe di trovare solo il caos.

La scoperta di Lorenz fu una di quelle alla base dello studio di una nuova visione del mondo nella scienza.
Questi sistemi sono ovunque, sono la realtà stessa: l'atmosfera, l'orbita della luna intorno alla Terra, il campo magnetico terrestre ne sono un esempio.
Ma anche il ritmo dettato dalle correnti nel battito cardiaco, la variazione delle popolazioni di certe specie animali nel tempo, l'andamento della finanza, la nascita della vita stessa su questo pianeta.
Questa nuova visione interessò e credo interessi tutt'ora, ogni branca del sapere umano dalla chimica, alla biologia, dalla fisica all'economia, dalla matematica all'astronomia.

Edward Lorenz ci ha lasciato il 16 aprile 2008.

A me ha regalato un modo nuovo di guardare al mondo, nella serena consapevolezza che tutto cambia senza che la regola alla base del cambiamento cambi.

Così è se vi pare.

Ringrazio wikipedia per l'utilizzo dell'immagine

Sulla fine del mondo...




A me personalmente fa riflettere questo articolo su Punto Informatico che tratta della possibilità statistica della fine del mondo nel 2036.

Tanto per consolare coloro che sono arrivati a 1821 (oggi) nel conto alla rovescia per darsi un' obbiettivo e una speranza per il futuro; infatti pare che potremmo avere


1 possibilità su 450
di essere colpiti da questo
asteroide
diciamo fra un 10220 giorni!


Come dite? Non c'è limite al peggio?


Ma no!

Intanto prima del 2011 non si avranno dati sufficienti per rifare i calcoli in maniera più precisa.

E poi basta vivere *oggi* e non curarsi della polvere del mondo e di chi la scuote attorno a se per farsi vedere più bello...

Per me che un ragazzo a 13 anni sia in grado di fare previsioni e calcoli di questo tipo, non del tutto contestabili anche dalla NASA, significa potere vedere capacità e speranza nel futuro o no?

Così è se vi pare.

Ringrazio Punto Informatico per la foto dell'asteroide.


10 aprile 2008

Inno all'amore




Oggi è l'ultimo giorno nel quale saremo disturbati da coloro
che vogliono
il bene nostro e del Bel Paese tutto.
E anche se così non fosse sarebbe comunque l'ultimo giorno
nel quale saremo
costretti ad ascoltare un' inutile vociare
di frasi ad effetto,
di shock comunicativi, di coupe de theatre
che tutti vediamo essere solo
il meschino rincorrersi
per l'ultimo possibile convincimento,
per strappare
l'ultimo consenso, prima della pausa di riflessione...


Riflessione.

Si, ogni tanto è necessario riflettere.

Dalla prima lettera ai Corinzi:

Se parlo le lingue degli uomini e anche quelle degli angeli,
ma non ho
amore, sono un metallo che rimbomba,
uno strumento che suona a vuoto.

Se ho il dono d'essere profeta e di conoscere tutti i misteri,
se
possiedo tutta la scienza e anche una fede da smuovere
i monti, ma non ho
amore, io non sono niente.

Se do ai poveri tutti i miei averi, se offro il mio corpo
alle fiamme,
ma non ho amore, non mi serve a nulla.

Chi ama è paziente e generoso. Chi ama non è invidioso,
non si vanta,
non si gonfia di orgoglio.

Chi ama è rispettoso, non cerca il proprio interesse,
non cede alla
collera, dimentica i torti.

Chi ama non gode dell'ingiustizia, la verità è la sua gioia.

Chi ama tutto scusa, di tutti ha fiducia, tutto sopporta,
mai perde la
speranza.

L'amore non tramonta mai: cesserà il dono delle lingue,
la profezia
passerà, finirà il dono della scienza.

La scienza è imperfetta, la profezia è limitata, ma verrà
ciò che è perfetto ed esse svaniranno.

Quando ero bambino parlavo da bambino, come un bambino
pensavo e
ragionavo.
Da quando sono un uomo ho smesso di agire così.

Ora la nostra visione è confusa, come in un antico specchio;
ma un
giorno saremo a faccia a faccia dinanzi a Dio.

Ora lo conosco solo in
parte, ma un giorno lo conoscerò
come lui mi conosce.

Ecco dunque le tre cose che contano: fede, speranza, amore.
Ma più
grande di tutte è l'amore.

Chi mi conosce forse si stupirà per questa citazione di un testo
che, forse,
non mi è proprio. O, forse, no.

Dal mio punto di vista esistono tre modus vivendi che una
persona può applicare
al termine fede:

  • Fregarsene ampiamente e pensare agli aspetti pratici imposti dalla durezza dell'esistenza;
  • aderire passivamente ed esclusivamente come forma di convenzione sociale ad un credo religioso condiviso a livello di massa;
  • non attendersi niente ed agire conformemente ai propri principi morali con grande senso di responsabilità personale.

La fede utile, la fede che serve, non è mera rappresentazione;
è impegno responsabile.

La fede con la “F” maiuscola non è andare alla messa delle 11
della domenica con il vestito buono addosso; seguire senza
porsi delle domande, senza assumersi delle responsabilità
delle ideologie o religioni, oppure regalare ciò che a noi
in fondo non serve facendoci sentire dei benefattori, delle
persone nobili e *per bene*.

La Fede è impegno e responsabilità personale.

La vera Fede in realtà non ha bisogno di dio.

Non ha bisogno di un dio con la “d” minuscola, al quale
affidarsi togliendosi di dosso ogni responsabilità della
propria salvezza e del proprio e altrui bene.

In questo senso, anche chi non crede nell'esistenza di un
essere supremo e benevolo può avere Fede.

La Fede che, agendo conformemente alla propria morale,
facendosi carico di quanto accade e assumendosi in toto
la responsabilità delle proprie azioni, si possa diffondere,
senza aspettarsi nulla in cambio, il senso stesso dell'esistenza:
l'amore.

Oggi è una giornata di pioggia. Grigia e umida.
Una brutta giornata sembrerebbe.

Quante volte pensiamo in questo modo mentre i giorni della
nostra vita passano e scorrono come sabbia fra le dita?

Forse nell'ultimo minuto dell'esistenza potremmo
rimpiangere di avere avuto tanti pensieri negativi,
non apprezzando anche giornate come questa.

Quante volte ci si lamenta perché le cose non vanno bene.

Quante volte abbiamo detto che in altri Paesi le cose
funzionano meglio.

Quante volte abbiamo dato la colpa di tutti i mali
ad altri.

Si potrà osservare che spesso purtroppo abbiamo
avuto ragione nel pensare in questo modo.

Ma non importa.

Non importa adesso.

Domenica e lunedì pensiamo agli altri prima di noi stessi.

Pensiamo a chi è vecchio e ha il diritto di avere
qualche giorno sereno prima di togliere il disturbo.

Pensiamo a chi è giovane e ha il diritto di costruire
una vita nella speranza della felicità.

Pensiamo al futuro di chi ora e bimbo e a quale
eredità gli lasceremo.

Pensiamo a noi stessi e al nostro diritto di avere
speranza nella realizzazione dei nostri sogni.

Votiamo consapevolmente e prendendoci carico di tutta
la responsabilità che deriva da una scelta, ciò che
realmente pensiamo essere il meglio.

Non per noi stessi e il nostro interesse, ma per
l'interesse comune di tutti.

In questo modo, qualsiasi cosa voteremo, il nostro
sarà un atto di amore per il prossimo e come tale
non produrrà danno, ma porterà comunque qualcosa di buono.

Questa forse, per molti che avranno avuto il coraggio di
leggere queste righe fino in fondo, è solo è una stupida Fede.

Per me è solo un modo per diffondere amore nella mia vita
e in quella di chi mi sta intorno.

Così è se vi pare.

Ringrazio FotoArt.it per la splendida immagine di montagna e arcobaleno dopo la pioggia.

09 aprile 2008

Dove sono io?




Ho letto questo post. Trattava di test per la valutazione della propria vicinanza politica.

Quindi sono andato alla pagina dove è possibile cimentarsi in uno di questi test.

Come un gioco.

Il risultato lo si vede nell'immagine.

Non che sia molto significativo. Il test mostra non tanto a chi sono vicino politicamente, ma quali idee mi sono più consone. Niente di più.

Perché il problema sta a monte di tutto questo.

Tutti (nessuno escluso) in campagna elettorale scoprono i problemi dell'ambiente, della spesa alla terza settimana, della malattia, della convivenza e di tutti i temi che sul piano morale ma anche soltanto *pratico* nessuno affronta mai.

Un test indicizza, in base a risposte standard a domande standard, solo quanto si è vicini a determinate affermazioni.

Ovvio.

Quello che è meno ovvio è che tutta la gente che verrà eletta, o meglio, tutta la gente che sta facendo campagna elettorale alla fine sta dicendo le solite cose.

Nessuno ha portato reali risposte alla soluzione di piccoli problemi come questo, ad esempio.

Tutti possono promettere tutto.

Nessuno, a mio modo di vedere, dice una cosa semplice: che chiunque vinca ci aspettano tempi durissimi; usando una perifrasi affronteremo una lunga navigazione in mari tempestosi. Senza comandanti e ufficiali capaci. Con una ciurma composta da scansafatiche e delinquenti.

Affronteremo le secche? Affonderemo? Ci areneremo da qualche parte e vedremo la nave marcire fra scogli e spiagge di un isola ostile e sconosciuta?

Chi lo sa?

Qualunquismo?

Penso proprio di no.

Qualcuno, basandosi sulla ferrea logica del giusto, propone la soluzione del non voto come voto. Ed è difficile dargli torto per certi versi, visto che non si può decidere chi deve andare a governare con una scelta diretta del candidato.

Qualcuno ripropone il voto al meno peggio, turandosi il naso.

Il problema è che nessuno di questi elementi (donne e uomini) che si sono candidati alle elezioni politiche del 2008 nel Bel Paese, in realtà potrà fare qualcosa contro l'immobilismo che è la malattia di questo Paese.

Certo qualcuno che vorrebbe fare sinceramente qualcosa ci sarà pure. Ma quanto l'azione di uno può incidere su un sistema fatto di molti che, in maniera trasversale e assolutamente bipartisan, si fanno i fatti propri per denaro e potere?

Qualcuno voterà per 50€ che, si sa, in tasca, per quanto poco possano comprare ora, fanno sempre comodo.
Non importa che il qualcuno abbia svenduto sotto costo il proprio valore di persona e di cittadino.

Poi ci sono i pochi voteranno per convinzione in una certa linea, con la coerenza ammirevole di un fondamentalista.

C'è chi promette i fucili, chi vuole buttare a mare della gente povera, chi vorrebbe la tranquillità delle strade di: "...quando c'era Lui, Caro lei!", e magari non ha neanche 40 anni. Ma forse neanche 30. O, forse meno di 25 o 20. Tutti magari pronti di nuovo a marciare, chi per il nord chi per il sud, chi per una fiamma nera.

Nessuno che ricordi il passato. Nessuno che abbia fatto studiare loro le cose come sono andate. Tutti a seguire chi la storia la vuole riscrivere con le sue mani. Magari con un solo, unico, punto di vista.

O, ancora, c'è chi si prefigge di decidere per tutte le donne cosa è meglio nella gestione dell'esistenza propria in funzione della maternità.
E' interessante vedere come molti di questi siano uomini, che di paternità magari non si sono mai occupati.

Ci sono anche quelli, e sono tanti, che votano un simbolo o meglio, i suoi succedanei attuali in maniera devota seguendo un ideologia, che trova le sue fondamenta nella religione da una parte, e nella salvaguardia degli interessi patrimoniali di un altro Stato nel nostro Bel Paese.

Si potrebbe andare avanti così per molte, righe, paragrafi, capitoli descrivendo le motivazioni e le inclinazioni che muoveranno gli italiani al voto.

Ma non servirebbe a nulla.

Che ognuno voti secondo propria inclinazione cosa ritiene meglio.

Personalmente auguro a tutti noi di avere un momento di elevazione morale e culturale molto alto e illuminato al momento del voto.

La vera rivoluzione nasce dentro di noi; con le nostre azioni per il bene comune, possiamo determinare il cambiamento delle cose.
Pensiamo per una volta prima agli altri, con la forza dentro di noi per guardare al futuro, che non sembra ne bello, ne facile, con un sorriso.

E' solo una speranza, lo so; credo che ognuno di noi sia consapevole che cambierà ben poco in meglio, dopo il 14 aprile.

Ma almeno sperare, ora più che mai, è un dovere.

Così è se vi pare.