Il Tempo passa ...


09 aprile 2008

Dove sono io?




Ho letto questo post. Trattava di test per la valutazione della propria vicinanza politica.

Quindi sono andato alla pagina dove è possibile cimentarsi in uno di questi test.

Come un gioco.

Il risultato lo si vede nell'immagine.

Non che sia molto significativo. Il test mostra non tanto a chi sono vicino politicamente, ma quali idee mi sono più consone. Niente di più.

Perché il problema sta a monte di tutto questo.

Tutti (nessuno escluso) in campagna elettorale scoprono i problemi dell'ambiente, della spesa alla terza settimana, della malattia, della convivenza e di tutti i temi che sul piano morale ma anche soltanto *pratico* nessuno affronta mai.

Un test indicizza, in base a risposte standard a domande standard, solo quanto si è vicini a determinate affermazioni.

Ovvio.

Quello che è meno ovvio è che tutta la gente che verrà eletta, o meglio, tutta la gente che sta facendo campagna elettorale alla fine sta dicendo le solite cose.

Nessuno ha portato reali risposte alla soluzione di piccoli problemi come questo, ad esempio.

Tutti possono promettere tutto.

Nessuno, a mio modo di vedere, dice una cosa semplice: che chiunque vinca ci aspettano tempi durissimi; usando una perifrasi affronteremo una lunga navigazione in mari tempestosi. Senza comandanti e ufficiali capaci. Con una ciurma composta da scansafatiche e delinquenti.

Affronteremo le secche? Affonderemo? Ci areneremo da qualche parte e vedremo la nave marcire fra scogli e spiagge di un isola ostile e sconosciuta?

Chi lo sa?

Qualunquismo?

Penso proprio di no.

Qualcuno, basandosi sulla ferrea logica del giusto, propone la soluzione del non voto come voto. Ed è difficile dargli torto per certi versi, visto che non si può decidere chi deve andare a governare con una scelta diretta del candidato.

Qualcuno ripropone il voto al meno peggio, turandosi il naso.

Il problema è che nessuno di questi elementi (donne e uomini) che si sono candidati alle elezioni politiche del 2008 nel Bel Paese, in realtà potrà fare qualcosa contro l'immobilismo che è la malattia di questo Paese.

Certo qualcuno che vorrebbe fare sinceramente qualcosa ci sarà pure. Ma quanto l'azione di uno può incidere su un sistema fatto di molti che, in maniera trasversale e assolutamente bipartisan, si fanno i fatti propri per denaro e potere?

Qualcuno voterà per 50€ che, si sa, in tasca, per quanto poco possano comprare ora, fanno sempre comodo.
Non importa che il qualcuno abbia svenduto sotto costo il proprio valore di persona e di cittadino.

Poi ci sono i pochi voteranno per convinzione in una certa linea, con la coerenza ammirevole di un fondamentalista.

C'è chi promette i fucili, chi vuole buttare a mare della gente povera, chi vorrebbe la tranquillità delle strade di: "...quando c'era Lui, Caro lei!", e magari non ha neanche 40 anni. Ma forse neanche 30. O, forse meno di 25 o 20. Tutti magari pronti di nuovo a marciare, chi per il nord chi per il sud, chi per una fiamma nera.

Nessuno che ricordi il passato. Nessuno che abbia fatto studiare loro le cose come sono andate. Tutti a seguire chi la storia la vuole riscrivere con le sue mani. Magari con un solo, unico, punto di vista.

O, ancora, c'è chi si prefigge di decidere per tutte le donne cosa è meglio nella gestione dell'esistenza propria in funzione della maternità.
E' interessante vedere come molti di questi siano uomini, che di paternità magari non si sono mai occupati.

Ci sono anche quelli, e sono tanti, che votano un simbolo o meglio, i suoi succedanei attuali in maniera devota seguendo un ideologia, che trova le sue fondamenta nella religione da una parte, e nella salvaguardia degli interessi patrimoniali di un altro Stato nel nostro Bel Paese.

Si potrebbe andare avanti così per molte, righe, paragrafi, capitoli descrivendo le motivazioni e le inclinazioni che muoveranno gli italiani al voto.

Ma non servirebbe a nulla.

Che ognuno voti secondo propria inclinazione cosa ritiene meglio.

Personalmente auguro a tutti noi di avere un momento di elevazione morale e culturale molto alto e illuminato al momento del voto.

La vera rivoluzione nasce dentro di noi; con le nostre azioni per il bene comune, possiamo determinare il cambiamento delle cose.
Pensiamo per una volta prima agli altri, con la forza dentro di noi per guardare al futuro, che non sembra ne bello, ne facile, con un sorriso.

E' solo una speranza, lo so; credo che ognuno di noi sia consapevole che cambierà ben poco in meglio, dopo il 14 aprile.

Ma almeno sperare, ora più che mai, è un dovere.

Così è se vi pare.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace molto quando scrivi "Personalmente auguro a tutti noi di avere un momento di elevazione morale e culturale molto alto e illuminato al momento del voto". E' un appello quasi anacronistico, di questi tempi, ma proprio per questo ha un grande valore.
Naturalmente ti ringrazio per avermi linkato all'interno del tuo post.
Ciao.

Wallace Henry Hartley