Il Tempo passa ...


11 marzo 2008

Se potessi avere ...




mille lire al mese...

così cantava Gilberto Mazzi alla fine degli anni '30 dello scorso secolo:


Che disperazione, che delusione dover campar,
sempre in disdetta, sempre in bolletta!
Ma se un posticino domani cara io troverò,
di gemme d'oro ti coprirò!
Se potessi avere mille lire al mese,
senza esagerare, sarei certo di trovar
tutta la felicità!
Un modesto impiego, io non ho pretese,
voglio lavorare per poter alfin trovar
tutta la tranquillità!
Una casettina in periferia, una mogliettina
giovane e carina, tale e quale come te.
Se potessi avere mille lire al mese,
farei tante spese, comprerei fra tante cose
le più belle che vuoi tu!

Ho sognato ancora, stanotte amore l'eredità
d'uno zio lontano americano!
Ma se questo sogno non si avverasse,
come farò.... il ritornello ricanterò!

Se potessi avere . . .



e oggi?

Oggi siamo qui a sentirci dire che siamo in crisi, che dobbiamo fare sacrifici, che dobbiamo andare avanti, che l'abolizione della scala mobile era necessaria, che l'euro sarebbe stata la nostra salvezza.

Vogliono di più da tutti.

Non danno niente in cambio.

Le facce da un lato e dall'altro della bestemmia vogliono e vorranno sempre di più.

E tutti gli altri non saranno da meno.

Intanto l'OCSE racconta questo di noi.

Qualunquismo?

No. Solo stanchezza.

Perché ti chiedono il sacrificio, promettono di premiare la meritocrazia e de facto la busta paga ai mille euro a malapena arriva.

E con mille euro oggi altro che felicità; manco alla fine del mese si arriva.

Così chi è stato più previdente è emigrato dove professionalità e lavoro sono realmente premiati.

Chi ha creduto e sperato di essersi sistemato invece deve rinunciare ai propri sogni, nel Bel Paese dei balocchi; rinunciare alla felicità della citata canzonetta.

A noi qui rimane, forse, solo l'onore delle armi, mentre la barca affonda...

Così è se vi pare.

Ringrazio per le risorse:

www.italianissima.net per il testo della canzone;

wikipedia per la foto utilizzata.

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